Bene l’inserimento degli aiuti accoppiati per la barbabietola, ma è indispensabile che questi vengano riconosciuti anche al pomodoro da industria e alla frutta trasformata”. Questo in sintesi il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, dopo la riunione di ieri a Roma tra il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e gli assessori regionali all'Agricoltura per concordare le scelte nazionali della Pac 2014-2020 relative alla definizione di "agricoltore attivo" e agli aiuti accoppiati. Nel corso dell’incontro è stata presentata dal ministero una proposta che destina 288 milioni a sostegno della zootecnia (vacche che hanno partorito, nutrici, bovini macellati, ovicaprini, soia), 184 ai seminativi (oleoproteaginose, proteiche, barbabietola, riso) e 98,3 milioni alle colture permanenti (olivo). Gli assessori hanno espresso numerose osservazioni critiche e chiesto al ministro una nuova proposta. La riunione è stata riconvocata il 30 aprile.

"E’ apprezzabile che il ministero abbia aggiunto, come da noi più volte richiesto, la barbabietola tra le colture da sostenere con gli aiuti accoppiati ad ettaro – ha commentato  Tiberio Rabboni - l'eliminazione nel 2017 delle quote zucchero nazionali aprirà infatti le porte dell'Italia alle produzioni europee di minore qualità e prezzo e senza l'aiuto accoppiato la bieticoltura italiana, già ridimensionata dalla riforma del 2005, rischia di scomparire definitivamente. Bene anche il premio per le vacche da latte che hanno partorito vitelli, premio maggiorato in caso di incroci con razze da carne. Non possiamo però dirci soddisfatti. L'aiuto accoppiato è indispensabile anche per il pomodoro da industria, un settore con un numero molto elevato di occupati tra agricoltura e trasformazione, e per la frutta (pere, pesche e prugne) da trasformazione. Paesi europei produttori di ortofrutta concorrenti con il nostro, con costi di produzione peraltro più bassi di quelli italiani (Spagna, Portogallo, Francia), hanno già deciso l'attivazione dell'aiuto. Ciò porterà a uno svantaggio incolmabile per le produzioni italiane e a un serio rischio di crisi strutturale futura. Confido in un riscontro positivo del ministero il prossimo 30 aprile".