Le importazioni in Italia dell'intero settore cerealicolo nei primi tre mesi del 2012 sono risultate in diminuzione di 531.000 tonnellate rispetto all'anno precedente (-12,5%) secondo una nota diffusa dall'Anacer, l'Associazione nazionale cerealisti. La riduzione è imputabile soprattutto ai cereali in granella (-20% nel totale), tra i quali il granturco (-26% delle importazioni dovute ai minori arrivi da Ungheria, Romania, Ucraina e Usa) e il grano duro (-42% a causa delle minori importazioni da Canada, Messico, Usa e Grecia). Risultano in diminuzione anche le importazioni di grano tenero (-7%) e dell'orzo (-37%); Registra invece un aumento l'import di avena (+50%), di altri cereali minori (+16%) e dei prodotti trasformati e sostitutivi (+8%).

Nel comparto dei proteici si registra un incremento complessivo sia delle importazioni di farine proteiche e vegetali (+2%) che dei semi e frutti oleosi (+7%). Le importazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato, sono diminuite del 16% (-4.600 t).

Le esportazioni del settore cerealicolo dall'Italia nel primo trimestre 2012 sono diminuite di 139.000 tonnellate (-13%), rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo complessivo si deve principalmente ai cereali in granella (-113.000 tonnellate, di cui -79.000 t di grano duro e -28.000 t di mais). Risultano in diminuzione anche le vendite all'estero dei prodotti trasformati (-5%), dei mangimi a base di cereali (-4%) e della semola di grano duro (-13%). In aumento invece le esportazioni di farina di grano tenero (+17%) e stabili quelle di pasta alimentare. Le esportazioni di riso, considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e risone, diminuiscono del 6,9% (-14.000 t) a causa delle minori vendite destinate sia ai Paesi comunitari (-4,9%) - in calo le vendite soprattutto verso Paesi Bassi e Regno Unito - che ai Paesi terzi (-18,1%), in diminuzione verso le destinazioni Libano, Svizzera, Siria e Turchia.

I movimenti valutari relativi all'import/export del settore hanno comportato nei primi tre mesi del 2012 un esborso di valuta pari a 1.097,1 milioni di euro (1.265,3 nel 2011) e introiti per 708,8 milioni di euro (711,0 nel 2011). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -388,3 milioni di euro, contro -554,3 milioni di euro nel 2011.