L'obiettivo dell'imprenditore agricolo è il raggiungimento del perfetto connubio tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica, aspetto primario per la crescita dell'azienda nel lungo termine.
Condizioni climatiche avverse, stress fisiologici e terreni dotati di scarsa fertilità sono solo alcuni tra i fattori principali che possono ridurre il potenziale produttivo colturale.
Nelle colture a semina primaverile-estiva, tra cui girasole, mais, sorgo, soia e fagiolino, le principali perdite produttive possono essere causate da:
- siccità;
- temperature elevate;
- precipitazioni eccessive e terreni non in tempera;
- vento e grandine;
- squilibri nutritivi e carenze;
- inefficienze legate a perdite di nutrienti per lisciviazione, volatilizzazione o immobilizzazione;
- tossicità causata da concimi ad elevato indice salino e/o dalla localizzazione in semina di fertilizzanti minerali semplici.
Non è realistico pensare di poter eliminare ogni problematica.
Tuttavia, possiamo effettuare scelte mirate basate sulle conoscenze e sulle tecnologie attuali.
La concimazione di precisione in fase di semina
Lo sviluppo tecnologico delle macchine operatrici di ultima generazione (seminatrici, spandiconcime, ecc.) pone le basi per migliorare il primo step produttivo: la semina.
Nelle semine di precisione è possibile agire sia sul seme che sul concime.
Le migliori performance vengono raggiunte quando, ad un'adeguata densità di semina, viene aggiunta una corretta distribuzione di concime localizzato. Quest'ultima, se effettuata durante la semina:
- riduce la quantità di prodotto necessaria mantenendo inalterata l'efficienza;
- apporta i giusti nutrienti e li rende facilmente assimilabili dall'apparato radicale;
- minimizza la crescita delle erbe infestanti, poiché l'interfila non viene fertilizzato;
- riduce le perdite per retrogradazione del fosforo e immobilizzazione del potassio, dato che intercorre un lasso di tempo inferiore tra la distribuzione e l'assorbimento colturale;
- minimizza le perdite dell'azoto per volatilizzazione grazie all'interramento diretto.
Le tecnologie presenti sulle seminatrici consentono all'operatore di scegliere il giusto grado e la tipologia di localizzazione in base all'obiettivo agronomico.
Di norma, viene scelta la localizzazione all'interno del solco di semina, a contatto con il seme, che può essere effettuata mediante l'impiego di formulati microgranulari o granulari.
Tale metodo è molto efficiente.
Le prove sperimentali hanno dimostrato che è possibile ridurre fino al 40-50% le unità fertilizzanti apportate rispetto ad una distribuzione a pieno campo in pre semina.
È necessario prestare la massima attenzione alla tipologia di concime impiegato per evitare effetti fitotossici in fase di germinazione.
Altre metodologie applicative sono invece basate sulla distribuzione in banda di fianco o sotto al solco di semina, a distanze variabili (3-8 centimetri), così da ridurre sia l'effetto starter, sia il rischio di fitotossicità sul seme.
A fronte di tali evidenze, la scelta del metodo distributivo e del concime deve necessariamente essere effettuata avendo ben chiaro l'obiettivo agronomico da perseguire e valutando la tipologia di coltura e di terreno su cui si opera.
La scelta del concime e delle tecnologie per incrementarne l'efficienza
Scegliere non è mai semplice, soprattutto se si tratta del tipo di concime da localizzare in semina.
Ad esempio, si prenda in considerazione l'azoto: si tratta di uno degli elementi più soggetti a perdite (volatilizzazione, lisciviazione, denitrificazione, ecc.).
Oggi sono disponibili diverse tecnologie per incrementarne l'efficienza. Vediamole in breve:
(Fonte: ICL)
Agromaster®, un concentrato di tecnologia
Agromaster® è la gamma di concimi a cessione controllata di ICL, caratterizzata da un rivestimento polimerico semipermeabile (tecnologia E-Max), che avvolge i granuli aderendo come una guaina sottilissima ma molto resistente.
Con E-Max il rilascio dei nutrienti viene condizionato primariamente dalla temperatura, che influenza direttamente la dilatazione delle microporosità della membrana semipermeabile, ed anche dal grado di umidità del terreno, che dissolve gradualmente il concime contenuto all'interno del granulo e ne consente la diffusione regolare nella zona d'assorbimento radicale.
Visivamente, il processo del rilascio dei nutrienti della tecnologia E-Max, avviene in questo modo:
(Fonte: ICL)
Le membrane di rivestimento, ricoprendo la frazione azotata, consentono l'ultra localizzazione del prodotto anche nel solco di semina, senza rischi di fitotossicità sul seme o perdite di nutrienti.
Alcune formulazioni di Agromaster® sono arricchite con Polysulphate®, un minerale di origine naturale a bassissima impronta di carbonio in grado di apportare elementi essenziali per la nutrizione (calcio, magnesio, potassio e zolfo) completamente solubili in acqua e a lento rilascio.
Vediamo questi elementi uno ad uno:
- calcio: favorisce l'allungamento del capillizio radicale, migliora la struttura del suolo e rende la pianta robusta;
- magnesio: svolge un ruolo essenziale nella fotosintesi;
- potassio: aiuta la produzione e trasporto degli zuccheri. Rende la pianta più resistente agli stress idrici e termici, regolando apertura e chiusura stomatica;
- zolfo: migliora la disponibilità dei nutrienti e favorisce la sintesi di aminoacidi e proteine.
Riguardo la localizzazione nelle semine primaverili-estive, uno dei formulati di riferimento è Agromaster® NP 12-19,5 + 14,5 CaO + 2,5 MgO + 17 SO3 (100% CRN).
Di seguito si riportano i risultati sperimentali ottenuti nel 2023 su girasole in provincia di Ravenna. Agromaster® NP 12-19,5 è stato confrontato con un competitor organo minerale NP 10-20 di elevata qualità, entrambi localizzati alla semina alla dose di 150 chili ad ettaro, seguiti dalla stessa concimazione azotata in copertura.
(Fonte: ICL)
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Fonte: ICL Italy Milano