Mai un titolo è stato così esplicativo. Nel documentario, coinvolgente e per nulla banale (cosa non scontata visto il tema), si affronta il problema della fame nel mondo, anche con un'ottica retrospettiva. Oggi nei Paesi del Terzo mondo ottocento milioni di persone non hanno accesso al cibo. Ma settant'anni fa erano gli stessi italiani ad avere difficoltà a mettere assieme pranzo e cena.
La rivoluzione è arrivata sotto forma di trattori e sacchi bianchi. La meccanica, che ha aiutato l'uomo nell'aratura e nella raccolta, e la chimica, che ha permesso al suolo di far crescere più piante e con frutti più abbondanti. Il punto di svolta è stata la scoperta del processo Haber-Bosch per la sintesi dell'ammoniaca.
"Guardatevi intorno, contatevi" è lo sprone che lancia il docufilm ideato e curato dal giornalista Luca Pesante. Già, perché se non fosse per i fertilizzanti, su cinque persone in sala, due non sarebbero mai nate per mancanza di cibo. Basta demonizzare i fertilizzanti, è il messaggio che arriva forte e chiaro attraverso un lungo percorso che parte dai campi per arrivare alla tavola.
“Nella stampa generalista leggiamo degli articoli sfavorevoli ai fertilizzanti. Attraverso il film cerchiamo di sfatare certi miti. Vogliamo fare capire quanto la chimica sia importante per una agricoltura rispettosa dell'ambiente”, spiega il presidente Caterini. “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una diminuzione dell'uso dei fertilizzanti perché gli agricoltori hanno eliminato gli sprechi e ne fanno un uso più corretto”.
E forse è questo il segreto che vuole svelare "Fame". I fertilizzanti sono uno strumento che va usato con saggezza. Indispensabile per sfamare una popolazione mondiale che da qui al 2050 avrà raggiunto i nove miliardi di persone. Ma che se usati in maniera scriteriata rischiano di inquinare le falde e il terreno, con un effetto boomerang deleterio per l'agricoltura e l'uomo.
Per sostenere il ruolo fondamentale dei fertilizzanti hanno voluto dare il loro contributo due istituzioni che di agricoltura e di malnutrizione conoscono ogni aspetto: la Fao e il World Food Program. Ad approfondire le varie sfaccettature del significato della parola Fame sono intervenuti nel film Marcela Villareal per la Fao e Arif Husain per il World Food Program, che hanno proposto un ampio excursus sulle ragioni del problema della fame nel mondo.