Questo fungo agisce per antagonismo e sottrazione degli elementi nutritivi nei confronti della botrite, colonizzando le microlesioni presenti sul grappolo e agendo da scudo naturale contro l’ingresso della botrite.
Questo meccanismo d’azione lo rende ideale per gestire e combattere le resistenze ai fitofarmaci di sintesi che si possono essere create nel vigneto a seguito di un uso eccessivo o incontrollato di antibotritici chimici.
Botector va applicato, a seconda della strategia, in tre fasi: pre-chiusura, invaiatura e pre raccolta; con una dose di 400 g/ha in circa 400 litri di acqua (0,1%).
Rimane fondamentale trattare durante l’invaiatura poiché è questo il momento dove le difese naturali del grappolo collassano e gli zuccheri aumentano rendendolo così altamente suscettibile alla botrite.
Essendo un lievito naturalmente presente nell’ecosistema non dà residuo e pertanto non ha giorni di tempo di carenza e non sporca il grappolo.
Anche in caso di un forte evento piovoso (30 mm) il prodotto rimane adeso al grappolo, una volta che lo ha colonizzato (36 ore dopo il trattamento).
Non influenza in nessun modo la cinetica delle fermentazioni e non dà alterazioni olfattive o gustative sui vini.
Botector è un agrofarmaco registrato (n. 14951 del 22.05.2012), autorizzato in agricoltura biologica e integrata.
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Fonte: Manica