Nel Sud Italia i viticoltori si sono trovati a dover affrontare un nemico in precedenza poco diffuso, mentre nel Nord gli attacchi peronosporici si sono fatti particolarmente acuti.
Di come difendere la vite si è parlato durante la tappa fiorentina del GrapeField Tour che si è tenuta a Cerreto Guidi (località Lazzeretto). I tecnici di Syngenta hanno illustrato ai viticoltori e ai tecnici presenti le migliori strategie per la difesa della vite.
"La peronospora è un fungo che sta diventando sempre più aggressivo, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo della vegetazione. La regola dei tre dieci è sostanzialmente saltata. Avere dunque la possibilità di trattare le piante nelle prime fasi di sviluppo è fondamentale", spiega ad AgroNotizie Fabio Burroni, uno degli agronomi che ha partecipato ad un incontro che si è tenuto ad inizio anno a Stein, in Svizzera, per fare il punto su Pergado, il prodotto di Syngenta per il controllo della peronospora.
"Pergado fa parte di una famiglia molto importante per la lotta alla peronospora su cui si basa la nostra strategia di difesa: lo usiamo fin dall'inizio, in fase di fioritura e fino alla fase di allegagione, quando l'acino si sta ingrossando".
I trattamenti precoci con Pergado permettono non solo di preservare le foglie dall'attacco della peronospora e dunque di assicurare alla pianta la capacità di produrre nutrimento, ma si evita anche il manifestarsi della forma più subdola del fungo, quella larvata, che rovina gli acini senza che il viticoltore ne abbia contezza, se non quando è troppo tardi.
Lo si è visto bene nelle prove allestite nell'azienda agricola Parisi, in cui i filari trattati con Pergado hanno resistito all'attacco del fungo, mentre i testimoni hanno subìto contaminazioni importanti alla chioma e ai grappoli.
Se Pergado rappresenta una valida risposta alla peronospora, i ricercatori Syngenta stanno lavorando ad un nuovo formulato ancora più efficace, che unisce la mandipropamide alla zoxamide. "Il nuovo formulato ha una duratura persistenza ed efficacia nei confronti della peronospora, sia a livello di foglia che di grappolo", spiega ad AgroNotizie Paolo Orzalesi, field crop expert Syngenta.
"Noi ne consigliamo l'utilizzo dopo il blocco del Ridomil, fungicida sistemico, proprio per la protezione del grappolo. Il formulato ha un'ottima resistenza al dilavamento. La mandiprompamide è un citotropico che penetra nei tessuti mantenendo una lunga persistenza sul grappolo, mentre la zoxamide si stratifica in superficie nelle cere proteggendo dall'esterno il grappolo stesso".