Ci sono però molti casi in cui il post-emergenza risulta una pratica fondamentale, in certi casi addirittura non si hanno alternative, come per esempio in caso di mancanza di umidità e di piogge successive al trattamento pre-emergenza, la quale non permette l’attivazione dei principi attivi e quindi manda a vuoto l’intervento. Inoltre, può giocare un ruolo fondamentale, la presenza di infestanti perennanti ad emergenza scalare, come Sorghetta, Convolvolo, Equiseto, Stoppione, Cencio molle, Ambrosia e altre.
Da ricordare peraltro che un’elevata presenza di sostanza organica nel terreno, come nei terreni torbosi, inattiva i principi attivi di pre-emergenza residuali come l’assenza di piogge. Al contrario, terreni sabbiosi e particolarmente sciolti aumentano i rischi di fitotossicità generata dalle stanze attive utilizzate in pre-emergenza. Infine, nei casi di semina di secondo raccolto con varietà di mais precoci, l’unica soluzione rimane il post-emergenza.
Oltre ai motivi di tipo agronomico, il post-emergenza potrebbe guadagnare ulteriori porzioni di mercato a causa delle limitazioni cui stanno andando incontro alcuni principi attivi di pre.
Per agire in Post
Vi è una nuova soluzione per gli agricoltori, nata da una miscela che rivaluta e dà “nuova vita” a due molecole note a molti e dall'efficacia garantita: è EXTENSOR OD. Il prodotto è una miscela nuova, esclusiva di Sapec Agro Italia, a base di nicosulfuron e sulcotrione in formulazione OD (dispersione oleosa). Si consiglia il prodotto dalla fase di emergenza fino a 3-4 foglie vere del Mais per sfruttare al massimo le potenzialità, 2 litri/ettaro in un trattamento, possibile abbinarlo con prodotto residuale.Per saperne di più www.sapecagro.it.
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