Per una volta un insetto che non viene dalla Cina.
La cocciniglia cotonosa solcata, ovvero Icerya purchasi Maskell, origina infatti dall'Australia.
Rincote omottero sternorrico, questa cocciniglia prolifera sugli agrumi, anche se non disprezza nemmeno altre piante legnose.
In Italia fu segnalata per la prima volta in Campania, a Portici, nel 1901. E da allora è rimasta.
Nel 2012 ne sono stati segnalati focolai nel comprensorio di Gioia Tauro da parte del "Centro di Divulgazione Agricola".
 
Rari sono i maschi, dato che le femmine sono in realtà ermafrodite in grado di riprodursi per autofecondazione. Sono cioè meglio classificabili come "pseudo-femmine".
Forte il dimorfismo sessuale, dal momento che i maschi appaioni di dimensioni molto più contenute delle pseudo-femmine, ingigantite dalla presenza dell'ovisacco ceroso che si prolunga dietro il corpo dell'insetto, un ovisacco di color bianco che sfoggia 16 solchi longitudinali fra dorsali e laterali.

Icerya è molto prolifica, dal momento che ogni pseudofemmina è in grado di deporre dalle 400 alle 800 uova. Queste hanno un piccole dimensioni  e appaiono di color rossastro. Facile intuire il potenziale di infestazione di questo insetto, dal momento che nel corso dell'anno è capace di 2-4 generazioni a seconda delle condizioni climatiche. Ogni generazione mostra una durata di circa tre mesi. Le neanidi compaiono verso fine inverno e proseguono nella propria presenza fino a settembre. A giugno compaiono infatti quelle di seconda generazione a settembre quelle di terza.
Lo svernamento che poi consegue avviene per lo più allo stadio di neanidi di 3a età.
 
Presenza sulle piante e danni arrecati
 
Le neanidi prediligono la pagina inferiore delle foglie e si nutrono suggendo la linfa delle piante. Ciò causa anche la presenza di melata e di successive fumaggini, le quali possono anche assumere estensioni e spessori importanti in funzione dell'andamento delle condizioni climatiche e dell'evoluzione della popolazione dell'insetto.
Nei casi più gravi si può giungere al disseccamento di foglie, con conseguente filloptosi, e perfino dei rami.
Anche nei casi meno drammatici però, resta comunque la diminuzione delle produzioni e il loro deprezzamento dovuto agli imbrattamenti di fumaggine.
 
Mezzi di controllo
 
Il nemico naturale numero uno per Icerya è anch'esso australiano e porta il nome di Rodolia cardinalis, coleottero coccinellide dall'efficacia predatoria molto elevata.
Lanci di questo coleottero vanno effettuati in primavera, in presenza di neanidi di Icerya.
Ove però Icerya sia particolarmente aggressiva si rendono necessari anche interventi con clorpirifos, clorpirifos metile oppure fosmet.