“La raccolta, che avrà luogo tra pochi giorni – spiega Giacomo Accinelli, responsabile agronomico del Consorzio patata italiana di qualità –, si preannuncia di buona qualità nonostante il maltempo che quest’anno ha imperversato a lungo anche sul territorio emiliano; l’alta qualità è dovuta sia alla semina precoce che alla preparazione ottimale dei terreni. Anche le peculiarità delle superfici coltivate hanno giocato un ruolo fondamentale: i terreni delle zone del ferrarese, essendo sabbiosi, assorbono facilmente l’acqua mentre quelli del bolognese, dalla buona capacità drenante, non hanno subito ristagni per cui la coltura ha vegetato in modo regolare per tutto il periodo”.
Le caratteristiche della "novella" emiliana
La patata trova il suo habitat ideale nell’ambiente tipico italiano, distinguendosi in base al territorio nelle diverse caratteristiche organolettiche. Nelle zone pedecollinari del bolognese come San Lazzaro, Ozzano, Castenaso e Idice, la coltivazione della novella ha una grande tradizione dovuta alla fertilità dei terreni e alle particolari caratteristiche del suolo bolognese, oltre alle condizioni climatiche favorevoli.
Questa antica tradizione colturale è stata però abbandonata nel corso degli anni e relegata a superfici molto ridotte a causa di condizioni di mercato poco favorevoli; il Consorzio patata italiana di qualità, nell’ambito della sua missione di valorizzazione della produzione pataticola, ha inteso riprendere e rilanciare questa tradizione produttiva del territorio.
Le patate novelle, di cui esistono diverse varietà, hanno una caratteristica forma ovale allungata, una dimensione medio grossa; la buccia è liscia, sottile e di colore paglierino, la polpa è a pasta gialla.
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Fonte: Selenella