Il Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stanzia risorse sostanziose per le imprese agricole. Il quadro della situazione, con l'aggiornamento del cronoprogramma dei relativi bandi per non farsi trovare impreparati, è stato fatto all'ultima edizione di Fieragricola, a Verona, durante un evento organizzato dalla Cia dal titolo "Nuovi incentivi e opportunità per le aziende agricole nell'ambito del Pnrr".

 

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Danilo De Lellis, responsabile nazionale delle Relazioni Industriali Cia, ha fatto il punto sui finanziamenti ricordando che ci sono 800 milioni di dote per quanto riguarda lo sviluppo della logistica, 1,5 miliardi per il Parco Agrisolare, 500 milioni per la meccanizzazione e il rinnovo parco macchine, 880 milioni per la resilienza del sistema irriguo e 1,2 miliardi per i contratti di filiera.

 

"Si tratta di una grande sfida - ha detto De Lellis - che spetta al settore agricolo, ha l'opportunità usando il Pnrr per creare un'agricoltura nuova, questa è l'occasione per fare il salto di qualità".

 

Il bando per quanto riguarda la logistica, che ha come focus la riduzione dell'impatto ambientale, il miglioramento di stoccaggio, trasformazione e tracciabilità e quello dei mercati all'ingrosso, non è ancora stato emesso. È previsto nel secondo trimestre del 2022 per arrivare alla graduatoria finale nel quarto trimestre dell'anno e alla concessione dei finanziamenti entro il primo trimestre del 2023. Secondo le informazioni di De Lellis, "il target finale che si pone il Ministero è orientarsi a progetti ambiziosi. Non è stato definito un limite minimo e massimo dell'importo dei progetti - ha detto durante la presentazione - ma l'idea è di finanziare una cinquantina di progetti in totale, devono quindi essere corposi".

 

Una grande occasione, per la Cia, è quella che riguarda il rinnovo del parco dei mezzi agricoli. Si tratta di 500 milioni in totale, ma solo 400 andranno per l'innovazione nella meccanizzazione, i restanti 100 milioni saranno indirizzati all'ammodernamento dei processi di stoccaggio e confezionamento dell'olio extravergine di oliva.

"Ad oggi - ha detto Danilo De Lellis - le stime di Inail ci dicono che abbiamo un parco macchine di 2 milioni di mezzi agricoli, con 780 macchine che hanno 38 anni di vita, presto saranno macchine d'epoca ma i nostri agricoltori sono ancora 'costretti' a utilizzarle. Un parco macchine così vecchio influisce anche sul numero di incidenti mortali sul lavoro. Si tratta di un incentivo in conto capitale, che comprende anche l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione. I beneficiari, nelle intenzioni, dovrebbero essere 15mila entro il 2026. Entro il primo trimestre del 2023 dovrebbe arrivare questo bando".

 

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Passando al tema sensibile di investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo, visti i continui allarmi siccità, gli 800 milioni a disposizione sono stati suddivisi fra nuovi progetti (520 milioni) e progetti già in essere (360 milioni), con i target da raggiungere entro giugno 2026. Gli obiettivi sono: da un lato un aumento della percentuale di area irrigata con efficienza irrigua e dall'altro il passaggio dal 24% al 40% delle fonti di prelievo dotate di misuratori. Entro il 30 settembre 2022 il Ministero dovrebbe emettere i Decreti di concessione dei finanziamenti. "Ad oggi - ha affermato De Lellis - i progetti candidati sono 49".

 

Il tema "contratti di filiera" sta molto a cuore alla Cia. Il Decreto che disciplina i finanziamenti del quinto bando è stato firmato a fine 2021 dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Si tratta di 1,2 miliardi di euro, con 850 milioni per nuovi progetti e 350 milioni per lo scorrimento delle graduatorie del quarto bando. L'ammontare delle spese ammissibili deve essere compreso fra i 4 e i 50 milioni di euro.

 

"Una novità importante - ha detto ancora De Lellis - è che con questo quinto bando, rispetto al precedente, si guarderà non solo all'ordine cronologico di presentazione dei progetti ma questi saranno analizzati nel dettaglio. Verrà quindi istituita una Commissione, non conterà solo l'ordine cronologico. I progetti dovranno garantire gli obiettivi inseriti nella Strategia Farm to Fork, nel Green Deal e nella Pac, quindi migliorare la biodiversità, proteggere le risorse naturali e contrastare il cambiamento climatico. Da quello che sappiamo si cercano progetti corposi perché vorrebbero finanziare in tutto 45-46 progetti. È probabile che il cronoprogramma dovrà essere rivisto perché, stando a quanto doveva essere, sarebbero già dovute uscire le schede progettuali ma ancora non c'è il bando. Probabilmente le graduatorie finali verranno approvate fra un anno".

 

 

Infine ci sono gli 1,5 miliardi per il Parco Agrisolare di cui ha parlato, durante l'evento della Cia, Valeria Verga di Esco Agroenergetica. Il bando, secondo le dichiarazioni del Mipaaf, dovrebbe essere pubblicato entro il 31 marzo 2022 per essere poi effettivamente aperto fra 2 o 3 mesi. Il focus sono i tetti e le coperture dei fabbricati ad uso produttivo, agricolo, zootecnico e agroindustriale. Si vogliono installare 4,3 milioni di metri quadrati di fotovoltaico per una potenza di 430 MW. Si tratta di un contributo a fondo perduto e, ha detto Valeria Verga, "probabilmente la percentuale di finanziamento sarà del 40% più un 20% per i giovani. Le Regioni del Sud dovrebbero ottenere un 10% in più".

 

Valeria Verga ha però voluto sottolineare che, con i costi energetici del momento non c'è necessità di attendere il bando per il Parco Agrisolare. "Un impianto si ripaga tranquillamente in 3, 4 anni al massimo anche senza incentivo". Gli impianti che saranno finanziati andranno da un minimo di 10 kWp a un massimo di 300 kWp, mentre la spesa ammissibile per ciascun beneficiario sembra sarà aumentata dai previsti 250 milioni fino a 350 milioni. Si tratta però, per ora, solo di indiscrezioni.

 

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