Nel periodo gennaio ottobre 2021 balzo del commercio agroalimentare europeo per un totale di 268,1 miliardi di euro. Rispetto all'anno prima gli scambi commerciali crescono del 6% facendo registrare un surplus di 57,5 miliardi di euro grazie alle elevate esportazioni di vino, superalcolici, cioccolato, dolciumi e formaggi verso Stati Uniti e Corea del Sud. Semi di soia, acidi grassi e panelli di ricino sono stati invece i prodotti più importati rispettivamente da Brasile, Indonesia e Argentina. In decrescita le esportazioni di sigarette, carne di maiale e succhi di frutta e le importazioni di frutti tropicali, noci e spezie.

Nei primi dieci mesi del 2021 il valore totale del commercio agroalimentare europeo (importazioni ed esportazioni) è cresciuto esponenzialmente con un aumento del 6% rispetto al 2020. Secondo i dati di Eurostat, l'Ufficio delle Statistiche dell'Ue, importazioni ed esportazioni hanno subìto una forte crescita, rispettivamente di 105,3 e 162,8 miliardi di euro (4% e 7%), totalizzando una cifra pari a 268,1 miliardi di euro totali.


Le esportazioni in crescita

I principali Paesi destinatari delle esportazioni nei primi dieci mesi del 2021 sono stati Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Svizzera e Giappone. Nel complesso questi partner commerciali hanno ricevuto il 51% delle esportazioni agroalimentari europee.

La crescita più significativa si è registrata verso gli Stati Uniti, dove c'è stato un aumento del 7% delle merci europee rispetto al 2020, in particolare vino, distillati, liquori, cioccolato e confetteria. Anche le esportazioni verso Corea del Sud e Svizzera sono aumentate rispettivamente di 698 e 588 milioni di euro soprattutto per quanto riguarda prodotti agricoli, grano e carne di maiale. Notevole il flusso degli scambi con Israele: Tel Aviv ha richiesto il 23% in più delle quantità di animali viventi, bevande e superalcolici.


Le esportazioni in calo

Il forte calo delle esportazioni verso il Regno Unito nei primi mesi è stato compensato dalla ripresa che ha portato il commercio agroalimentare ad aumentare complessivamente dello 0,1% rispetto al 2020. L'Ue ha perso 753 milioni di euro totali sulle esportazioni di sigarette, carne di maiale, frutti tropicali e succhi di frutta pur mostrando un aumento pari a 1,3 miliardi di euro nelle esportazioni di vino, animali viventi, fiori, bulbi, radici e liquori. Calano di quindici punti percentuali le esportazioni verso l'Arabia Saudita a causa dei flussi di grano, orzo e preparati a base di cereali. Si contraggono di altri 375 milioni di euro le merci esportate verso Hong Kong e Kuwait.


I prodotti più esportati

Le merci più richieste dal resto del mondo sono state il vino (+3 miliardi di euro, in crescita del 27% rispetto al 2020) e gli alcolici (+1,4 miliardi di euro, in crescita 26%). Ulteriori prodotti molto esportati sono stati l'olio di colza e di girasole, il cioccolato, i prodotti dolciari e i cereali grossolani (per un totale di 2,2 miliardi di euro).


I prodotti meno esportati

La carne di maiale e il grano hanno subìto un calo significativo nelle esportazioni con una perdita di 1,4 miliardi di euro, pari a -19% rispetto al 2020.


Le importazioni in crescita

I principali Paesi dai quali l'Europa ha importato nei primi dieci mesi del 2021 sono Brasile, Stati Uniti, Ucraina e Cina.

In testa alla classifica c'è il Brasile per le importazioni dei semi di soia con un ammontare di 1,6 miliardi di euro e un aumento del 16% rispetto al 2020. È cresciuta la richiesta di acidi grassi dall'Indonesia (+750 milioni di euro) e di pannelli di ricino dall'Argentina (+597 milioni di euro). In generale, nel periodo gennaio ottobre 2021 il valore totale delle importazioni europee è cresciuto del 3,9% rispetto al 2020.


Le importazioni in calo

La rotta commerciale che più ha sofferto del calo delle importazioni è quella che parte da Londra. Le importazioni dalla Gran Bretagna si sono ridotte del 26% (3,3 miliardi di euro in meno). A risentirne maggiormente sono stati il commercio dei frutti tropicali e quello delle noci e delle spezie (calo dell'88% rispetto ai livelli del 2020). Minori anche le commesse di vino, verdura, mangimi per animali e formaggio. L'unica eccezione è rappresentata da liquori e superalcolici che hanno avuto un incremento del 2% sulle importazioni da oltremanica rispetto all'anno precedente. Sono calate anche le importazioni dagli Stati Uniti (perdita di 625 milioni di euro, pari all'8%), dal Canada (calo di 256 milioni di euro, pari all'11%) e da Svizzera e Tunisia (236 milioni di euro in meno totali).


I prodotti più importati

Pannelli di ricino e semi di soia sono state le merci più importate in Europa nei primi dieci mesi del 2021, crescendo di 1,3 miliardi di euro ciascuno. È cresciuta la richiesta europea di acidi grassi e cera (+915 milioni di euro, +36%), di olio di palma (+858 milioni di euro, +19%), e di olio di colza e di girasole (+517 milioni, +19%).


I prodotti meno importati

Durante il 2021 calano del 5% le importazioni di frutti tropicali, noci e spezie e del 15% quelle di tabacco grezzo. Un consistente declino sulle importazioni si è registrato anche relativamente ai preparati a base di carne e al vino.


Tirando le somme

Nei primi dieci mesi del 2021 la bilancia commerciale agroalimentare dell'Ue ha registrato un surplus di 57,5 miliardi di euro con un incremento del 14% rispetto al 2020. Questa crescita è stata trainata principalmente dalle elevate esportazioni di vino, superalcolici, liquori, cioccolato, dolciumi e formaggi.