I dati dei primi mesi sono superiori alle previsioni di budget, grazie al consolidamento della struttura logistica e commerciale nell’ambito delle agroforniture, oltre ai buoni dati di vendita dei settori cereali e carne. Tornando ad analizzare il bilancio 2019, le agroforniture hanno registrato un importante incremento di fatturato, con oltre 80 milioni di euro di giro d’affari, mentre per quanto riguarda il comparto cereali la campagna di raccolta ha visto il ritiro in stoccaggio di 150mila tonnellate di prodotto. Relativamente al prodotto venduto, il calo è stato dovuto a scelte commerciali, nonostante il valore sia stato incrementato, con un fatturato di area passato dai 31 ai 34 milioni di euro.
Il comparto ortofrutta (9 milioni di euro di fatturato) è stato fortemente determinato dalla cessione del ramo di azienda all’Apofruit, che però ha garantito importanti benefici dal punto di vista finanziario. Anno complesso per il settore delle carni, in particolare per il rialzo dei costi delle materie prime: le vendite sul fresco hanno compensato il calo delle richieste di prosciutti, mantenendo un fatturato di circa 21,5 milioni.
"La cessione del ramo di azienda del comparto ortofrutta fresco ad Apofruit ha generato 7,5 milioni di euro di ricavi in meno – sottolinea il direttore generale Emilio Sabatini – ma questa operazione ha prodotto benefici in termini economici, migliorando la situazione finanziaria grazie alla cessione di due stabilimenti di lavorazione. La posizione finanziaria netta di Terremerse ha avuto un beneficio di 7 milioni di euro, concorrendo al controllo del capitale circolante netto e al risultato di bilancio. L’articolazione e il complesso delle attività gestite da Terremerse sono una risorsa importante e la diversificazione delle attività ci permette di essere meno esposti a variabili esogene - sottolinea il presidente Casalini - riducendo il rischio di impresa e tutelando il patrimonio della cooperativa".