Al Macfrut si discute di mercati ed export, con un occhio attento all'andamento dei consumi interni, in flessione.
Come si alimenterà il mondo lo dicono gli esperti riuniti a Milano per Seeds&Chips, incontro che ha il suo "gemello" a Tel Aviv.
Le tensioni fra Usa e Cina a suon di dazi stanno coinvolgendo il mercato della soia, che segna spunti al rialzo.
Si levano voci contro la proposta di ridurre i sostegni agricoli comunitari. Nel frattempo si discute del destino dell'etichettatura d'origine e delle nuove regole per la riproduzione animale.
Sugli olivi e sull'olio si consuma l'ennesimo scontro su come affrontare la Xylella. E mentre si discute, il patogeno avanza.
Questi alcuni degli argomenti incontrati sui giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Fiere, che passione
Il Cibus a Parma, Macfrut a Rimini, Seeds&Chips a Milano, quasi una staffetta da uno all'altro o persino in contemporanea.A dispetto di internet, social network ed e-commerce, per fare business bisogna ancora incontrarsi, guardarsi negli occhi e stringere mani.
In questo en plein fieristico dell'agroalimentare i quotidiani in edicola in questi giorni hanno avuto solo l'imbarazzo della scelta nel dare più spazio all'una o all'altra manifestazione.
Tutti a Parma...
Partiamo dal Cibus, in scena dal 7 al 10 maggio e protagonista di molti articoli e approfondimenti, a iniziare dal “Resto del Carlino” del 4 maggio che alla manifestazione parmense ha dedicato un'anticipazione sulle innovazioni alimentari presenti in fiera.Il 6 maggio è la volta de “Il Sole 24 Ore” che nell'approssimarsi di Cibus ha commentato la crescita delle tecnologie nelle produzioni agroalimentari, dove c'è un continuo aumento delle aziende innovative, con in testa Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto.
Nello stesso giorno anche “La Stampa” anticipa che al Cibus saranno presentate oltre mille nuove preparazioni alimentari, che vanno dalla polenta in tazza, all'aceto da grattugiare.
La manifestazione parmense non è solo cibo, nuovo o meno che sia, ma vetrina dell'industria alimentare, che in questo comparto realizza 137 miliardi di euro, cosa che evidenzia “Il Messaggero” del 7 maggio.
Nello stesso giorno “QN” mette insieme Cibus e Macfrut, manifestazioni idealmente collegate fra loro dalla via Emilia e accomunate nella propensione all'export del made in Italy agricolo.
Sempre su “QN” un'anticipazione della grande massa di visitatori attesi nel recinto fieristico di Parma, che sarà varcato da oltre 80mila visitatori, per un'edizione che già alla vigilia si preannuncia da record.
Non tutto è in chiave positiva. Lo ricorda il “Corriere della Sera” del 9 maggio, per commentare la rivalità fieristica che contrappone Parma a Milano e che produce effetti negativi. Non a caso, si ricorda, l'export della Germania in campo agroalimentare è superiore al nostro.
Accade la stessa cosa per i vini, dove è la Francia a sorpassare l'Italia in quanto a fatturato sui mercati stranieri.
Lo conferma lo studio Altagamma sui Top Wines riportato da "Italia Oggi" il 10 maggio. Una sfida che può essere vinta migliorando la presenza dei vini italiani sui mercati internazionali anche attraverso l'e-commerce.
Meglio sarebbe, come afferma il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”, unire gli sforzi per intercettare il forte desiderio di made in Italy che i mercati stranieri esprimono.
...e poi a Rimini...
Export e innovazione non sono un'esclusiva di Cibus, visto che anche Macfrut punta sugli stessi obiettivi, come spiega dalle pagine di “QN” del 9 maggio Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiere, ente organizzatore della mostra riminese.Già il 7 maggio “QN” fornisce alcune anticipazioni sul Macfrut, parlando dei consumi di frutta e verdura, sempre più interpretati come alimenti salutistici.
All'apertura del Macfrut, il 9 maggio, “Repubblica” dedica alcune anticipazioni per descrivere cosa si potrà vedere negli otto padiglioni che ospitano la manifestazione, distinta in undici settori espositivi, dalle sementi alle tecnologie post raccolta.
Al Macfrut sono attesi 1.500 buyer esteri da quaranta nazioni, scrive "Il Resto del Carlino" del 10 maggio, e l'Italia si scopre così orto e frutteto d'Europa.
Ma non si parla solo di radicchi veneti, frutta tropicale colombiana o della imminente campagna della frutta estiva. L'attenzione va a Bruxelles dove sta iniziando la battaglia per salvare i finanziamenti all'agricoltura.
...e a Milano
E' poi il turno di Seeds&Chips, con la notizia riportata da “Italia Oggi” del 9 maggio sulla nascita di FoodForward, un programma di accelerazione dedicato ai progetti innovativi nel settore alimentare.E' una fiera delle novità anche quella in svolgimento a Tel Aviv e della quale si parla l'8 maggio su “La Stampa”. Un'occasione per tracciare qualche ipotesi sul futuro dell'agricoltura, che potrebbe persino essere senza terra, cosa peraltro non del tutto nuova dopo la messa a punto delle coltivazioni idroponiche.
Attenti ai mercati
Questa corsa alle innovazioni non può in ogni caso evitare il confronto con i mercati e per quanto ci siano buone notizie sul fronte dell'export della frutta, bisogna tenere conto del calo del consumo interno, sceso del 5%, come si può leggere il 7 maggio su “QN”.Poi bisogna fare i conti con gli accordi sul commercio internazionale. Fra questi quello con il Brasile, del quale si parla su “Italia Oggi” del 9 maggio, dove si apprende che se il bilancio complessivo sull'interscambio è positivo, alcune criticità si registrano per vino e olio.
Dazi e prezzi
Sui mercati internazionali bisognerà monitorare con attenzione le conseguenze delle tensioni commerciali fra Usa e Cina.L'inasprimento dei dazi deciso dall'amministrazione americana ha come conseguenza il blocco delle importazioni di soia da parte della Cina.
Inevitabili le ripercussioni su scorte e prezzi mondiali, dei quali si occupa il “Corriere della Sera” dell'8 maggio. E infatti già il 4 maggio una breve nota de “Il Sole 24 Ore” avvisa che si registrano diffusi rincari per la soia e anche per il frumento.
No ai tagli della Pac
Continuano le discussioni agli annunciati tagli del budget comunitario per la prossima Pac, quella che va dal 2020 al 2027. La "Gazzetta del Mezzogiorno" del 4 maggio teme che a farne le spese siano soprattutto le produzioni agricole del Sud Europa.A giustificare questi tagli sono soprattutto le mancate entrate conseguenti alla Brexit. Ma "Italia Oggi" ha rifatto i conti e afferma che il "buco" non sarebbe di 12,7 miliardi di euro, ma solo 5.
Vedremo come evolverà questa vicenda e quali saranno le scelte che saranno prese a Bruxelles, nel frattempo restiamo in Italia con "Il Sole 24 Ore" del 5 maggio, dove si ha la conferma che l'introduzione della fattura elettronica coinvolge anche le aziende agricole, per le quali non sono previste esclusioni.
Ancora su "Il Sole 24 Ore", del 10 maggio in questo caso, si parla delle cessioni di carburante agricolo, con l'obbligo di ricorrere al documento elettronico anche se la cessione è tra cooperativa e soci.
C'è infine un'importante novità per il mondo degli allevamenti con la definitiva approvazione del decreto sulla riproduzione animale che modifica radicalmente l'organizzazione dell'assistenza tecnica e delle procedure per il miglioramento genetico. Se ne parla il 9 maggio su "Italia Oggi".
Etichette sì, etichette no
C'è infine la partita aperta sulle etichettature d'origine, che l'Italia vedrebbe negate dagli ultimi regolamenti comunitari. "La Verità" dell'8 maggio afferma che su questo argomento non c'è stata trasparenza e che l'origine è destinata a scomparire dalle etichette.Ma nello stesso giorno "Italia Oggi" conferma che con una correzione alle norme italiane sarà possibile continuare ad avere l'origine in etichetta almeno sino al 2020.
Xylella e polemiche
Per olivi e olio ai problemi del mercato si affiancano quelli mai risolti per gli attacchi di Xylella. Se ne discute il 4 maggio su il “Quotidiano di Puglia”, che dà la parola a Gennaro Sicolo, presidente del consorzio olivicoltori, che lancia un appello affinché si intervenga al più presto e in maniera decisa per fronteggiare questa patologia.I motivi di questa urgenza sono spiegati da “Repubblica”, che richiama l'attenzione sull'avanzare della Xylella, favorita dai ritardi della burocrazia.
La “Gazzetta del Mezzogiorno” denuncia poi le contrapposizioni fra chi è a favore o contro l'impiego di agrofarmaci. E infatti il “Quotidiano di Puglia” dell'8 maggio ospita un resoconto delle contestazioni mosse all'impiego di mezzi chimici contro la "sputacchina".
Intanto il direttore di Arpa Puglia, Francesca Ferrieri, fa sapere, sempre dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, che le verifiche capillari sulla presenza di residui nelle produzioni pugliesi dimostrano che le produzioni locali sono sicure, con pochissimi casi fuori norma.
Infine il 10 maggio ecco arrivare dalle pagine del "Quotidiano di Puglia" la conferma del via libera al reimpianto con Favolosa e Leccino, ceppi resistenti alla Xylella. Via libera anche per vite, agrumi e Prunus.