L’annata cerealicola appena conclusa, nonostante le bizze del clima, ha comportato una resa per ettaro di 3,6 tonnellate agli agricoltori partecipanti al patto di filiera, ai quali è stato corrisposto un prezzo minimo di 255 euro a tonnellata contro i 233 euro di media pagati all’ingrosso sulla Borsa merci di Foggia, senza contare i premi, perché l’obiettivo del 14,5 di tenore di proteine è stato superato nel 78% dei casi.
Ad aprire i lavori il presidente della De Matteis Agroalimentare, Armando De Matteis: ”La sfida è cambiare l’agricoltura crescendo insieme all’industria e non l’una contro l’altra, questa è sempre stata la nostra filosofia. Per il futuro servono nuove idee ed una sempre maggiore attenzione alla qualità ed alla sicurezza alimentare, che saranno sempre più valorizzate”.
Positivi risultati agronomici della campagna 2016-2017 della filiera Grano Armando. Rispetto alla convention 2016, le aziende agricole aderenti sono passate da 653 a 792 (+21,2%). Risultano in crescita anche le superfici dedicate alla filiera, oggi distribuite in 20 province di nove regioni, portate dai 10.415 ettari del 2016 agli attuali 11.967 ettari (+14,90%). Le aziende di stoccaggio coinvolte, infine, sono 34, come lo scorso anno. In crescita rispetto agli altri anni è anche la dimensione media delle aziende aderenti che si attesta a 15,1 ettari. Il tutto a fronte di un raccolto di grano duro che si è complessivamente attestato sulle 43.243 tonnellate. Buona la resa media data la stagione particolarmente siccitosa, attestata a 3,61 tonnellate/ettaro – grazie all’impiego ragionato delle tre varietà previste dal disciplinare Marc’Aurelio, Pietrafitta e Quadrato.
Secondo Luigi Torriaco, expert field crop di Syngenta “Il 95% delle superfici investite hanno raggiunto o superato il risultato in tenore di proteine che consente il pagamento del prezzo minimo: il 14,5% e - ha aggiunto - il 78% degli ettari coltivati riesce a superare il 14,5, accedendo così al premio di 2 euro/tonnellata per ogni 0,1% di proteine in più rispetto all’obiettivo”. E solo il 5% degli ettari presenta proteine al di sotto del target. Il tutto a fronte di un rispetto del disciplinare che si attesta all’87,2%.
"Per il prossimo anno si potrà optare per una quarta varietà schierata da Syngenta in esclusiva per il patto di filiera Grano Armando: la Re di Denari - ha ricordato Torriaco, che ha spiegato - è una cultivar precoce e particolarmente adatta a sopportare la siccità, dovrebbe consentire di ridurre gli apporti di azoto, da concentrare nella fase di accestimento".
Francesco Capozio, responsabile acquisti grano della De Matteis, nel ricordare come le scorte mondiali di grano duro restino alte nonostante i raccolti in calo della campagna 2016-2017, ha così reso l’obiettivo di redditività raggiunto dai cerealicoltori aderenti alla filiera: “Mentre la Borsa merci di Foggia all’ingrosso ha quotato mediamente il grano duro fino nazionale a 233 euro, i nostri cerealicoltori, a fronte del lavoro svolto sulla qualità, hanno realizzato un prezzo minimo di 255 euro”. E ha annunciato il prezzo minimo per il prossimo anno: “Lo portiamo a 280 euro la tonnellata più un premio fisso del 5% da assegnare nel caso i prezzi di mercato risalgano al di sopra dei 270 euro”. E’ stato inoltre confermato il premio di 2 euro per ogni 0,1% maggiore del 14,5% di proteine.
Marco De Matteis, amministratore delegato di De Matteis Agroalimentare, ha così tratto le conclusioni: “Sin dall’avvio del progetto abbiamo voluto sostenere e valorizzare l’agricoltura italiana che rappresenta un enorme patrimonio di cultura e tradizione. La filiera Armando dimostra che coltivare grano duro di eccellente qualità è possibile in Italia, grazie all’impegno degli agricoltori e a sistemi virtuosi di cooperazione. L’unica forma efficace di tutela del mercato e di antidoto alle fobie ingiustificate è favorire la crescita di accordi di filiera credibili perché realmente trasparenti”.