Agea ha pubblicato gli importi unitari relativi al sostegno accoppiato facoltativo per la campagna 2015. Partendo dalle misure a superficie, il contributo maggiore l’ha ricevuto la barbabietole da zucchero, con 455,27 euro/ha per un plafond di 17,2 milioni di euro, seguite dall’olivicoltura che adotta sistemi di qualità, con 204,98 euro/ha per un totale di 12,8 milioni.

Sul terzo gradino del podio troviamo il pomodoro da industria, con un sostegno di 164,94 euro/ha per un totale di 11,2 milioni, mentre a 120,47 euro/ha troviamo le superficie olivicole caratterizzate da una pendenza media superiore al 7,5%, che hanno beneficiato così in tutto di 13,3 milioni di euro di sostegno facoltativo accoppiato.

Sfiora i 100 euro/ha il riso, con un importo di 99,85 euro all’ettaro per un totale di 22,7 milioni di euro. Le superfici olivicole “normali” hanno goduto di un importo di 93,01 euro/ha, ovvero risorse totali per 44,2 milioni. Molto più in basso troviamo il premio per il frumento duro, con 66,98 euro/ha, per un totale di 59,8 milioni di euro. Le colture proteaginose sono valse 53,68 euro/ha, per un ammontare di risorse totale di 14,1 milioni, mentre il premio specifico per la soia si è attestato sui 37,47 euro/ha, ovvero in tutto 9,8 milioni di euro. Chiudono le leguminose da granella ed erbai annuali di sole leguminose con 22,38 euro/ha, per un totale di 11,8 milioni di euro.

Focalizzando poi l’attenzione sulla zootecnia, i proprietari di vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità hanno incasso 87,3 euro a capo per un totale di 75,1 milioni di euro di plafond. 45,1 euro a capo per le vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità siti in zone montane, ovvero 9,8 milioni di euro totali, mentre l’importo per le bufale da latte si è attestato sugli 82,4 euro a capo, per un totale di 4,1 milioni.

Passando alle vacche da carne, quelle a duplice attitudine iscritti a libri genealogici o registro anagrafico sono valse 206 euro a capo, per un totale di 40,7 milioni di euro, mentre il più alto contributo è stato assegnato ai titolari di vacche a duplice attitudine inserite in piani selettivi o di gestione razza, con 247,2 euro a capo.

Per i capi bovini macellati di età da 1 a 2 anni, allevati per almeno sei mesi, l’importo è stato di 53,5 euro a capo di bestiame, mentre per quelli allevati da almeno 12 il sostegno a salito a 69,59 euro. Quest’ultimo è stato il medesimo importo a capo per i bovini allevati per almeno sei mesi aderenti a sistemi di qualità o di etichettatura, mentre per i capi bovini allevati per almeno sei mesi certificati ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012 l’importo è stato di 80,3 euro a capo. Le agnelle da rimonta hanno fruttato un sostegno di 52,46 euro a capo, mentre infine il sostengo a capo per i capi ovini e caprini macellati è stato di 6,3 euro, per un totale di 5,5 milioni di euro di plafond.