Secondo la Cia, quello dell’Ue è un intervento che va nella giusta direzione in quanto "non possiamo permetterci di mettere a repentaglio la nostra produzione agrumicola già fortemente colpita dal 'virus della tristezza' ". E’ necessario, quindi, che Bruxelles utilizzi qualsiasi misura per evitare l’introduzione di agenti patogeni nell’area comunitaria che, oltre ad evitare deleterie conseguenze alle produzioni, potrebbero mettere a rischio le esportazioni verso i Paesi terzi.
"Quest’anno -ricorda la Cia- sono state 36 le partite di prodotto malato giunte dal Sud Africa e intercettate alle frontiere europee. Sempre nel 2012 l'Unione ha importato circa 600 mila tonnellate di agrumi sudafricani, circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole in Europa".
La Confederazione sottolinea che la misura comunitaria riguarda la campagna di commercializzazione 2012-2013. Per questa ragione è fondamentale che l’Europa proroghi il blocco anche per l’intero 2014. "Dalle prime stime disponibili la produzione di agrumi dell’Italia per la campagna 2012/2013 -rileva la Cia- sembra avere un andamento molto positivo a seguito del favorevole andamento climatico. Le previsioni parlano di 3,3 milioni di tonnellate con un aumento delle esportazioni superiore a otto punti percentuali rispetto alla campagna precedente".