"La grave situazione economica del mondo agricolo impone scelte coraggiose di ordine economico che incidano in termini strutturali e duraturi sul futuro delle aziende agricole. Le cause alla base della cRilanio delleeeeerisi sono da ricercare nella competitività a livello produttivo, di trasformazione agroalimentare, ma soprattutto commerciale, o meglio, sulle modalità di vendita dei nostri prodotti agricoli e agroalimentari". Interviene così Luigi Gruppi, presidente del Consorzio agrario di Milano e Lodi, sul ruolo dei consorzi agrari nel rilancio del settore primario.
"Abbiamo aziende fortemente competitive con una forte rigidità in termini di costo dei fattori produttivi e di costo del lavoro - dice Gruppi -, mentre assistiamo ad una grande volatilità verso il basso del mercato dei nostri prodotti, ancor più per i prodotti agricoli rispetto a quelli agroalimentari. Ci siamo ottimamente ingegnati in questi anni per dare sempre maggiore qualità alle nostre produzioni agricole in termini di salubrità a livello ambientale e sociale, raggiungendo uno status ottimo che ci viene riconosciuto a tutti livelli soprattutto dal consumatore".
I i dati presentati al Forum di Cernobbio testimoniano la propensione dei consumatori italiani all’acquisto di prodotti controllati:
il 33% degli italiani acquistano regolarmente prodotti di origine controllata e protetta, il 47% qualche volta;
il 97% è d’accordo sull’indicazione del luogo di allevamento e/o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti;
il 92% si fida di più dei prodotti alimentari interamente prodotti in Italia;
il 64% ritiene che un prodotto coltivato e/o allevato totalmente in Italia abbia un valore maggiore di un altro di provenienza comunitaria o extra UE (per il 27% vale il doppio);
il 65% degli italiani si sentirebbe più garantito da un marchio degli agricoltori italiani.
"Però le aziende agricole italiane chiudono e nel mondo si muore per fame - riflette Gruppi -: in uno scenario di questo tipo il mondo agricolo deve ritrovare la centralità economica che gli compete, in modo da permettere alla singola azienda di ottenere una efficace incidenza sul mercato".
All’interno di questo panorama si inseriscono i Consorzi agrari Provinciali sul territorio nazionale con circa 300.000 aziende agricole socie. "E’ arrivato il momento di ridare voce al nostro settore - dice il presidente - mettendoci in rete e creando delle economie di scala per creare sinergie tra le attività e le strutture in essere per individuare nuovi progetti che valorizzino i nostri prodotti in termini economici (produzione, trasformazione e commercializzazione)". Il nucleo centrale su cui vertono i progetti di Consorzi Agrari d’Italia è l’impresa agricola. "Il nostro obiettivo - prosegue - è creare strumenti economici integrati tra i vari Consorzi per aumentare il valore aggiunto in agricoltura e migliorare la competitività delle singole unità consortili".
E' stata creata una società consortile a cui partecipa 25 Consorzi agrari presenti nel Centro Nord Italia la cui governance è costituita da un Comitato di gestione, composto da 5 rappresentanti e presieduto da Pierluigi Guarise (direttore del Consorzio agrario Lombardo–Veneto) e da un Comitato di sorveglianza, costituito da 7 membri e presieduto da Luigi Gruppi. Nelle prossime settimane verranno presentati i singoli progetti suddivisi per settore strategico (seminativi, attività di trasformazione, servizi e attività di commercializzazione agroalimentare).
"Abbiamo tutti il dovere di aprire una stagione nuova per il mondo agricolo - conclude Gruppi - nel segno della particolarità territoriale dell’origine dei nostri prodotti, che permetta al cittadino un consumo mirato e consapevole rispetto a quanto avvenuto sino ad ora".
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