Nulla può essere lasciato al caso e all'improvvisazione, e le analisi del terreno sono un mezzo tecnico fondamentale per una concimazione intelligente e per il raggiungimento di produzioni quantitative e qualitative importanti. Attraverso le analisi del terreno si possono mirare le concimazioni riducendo gli eccessi (con un maggiore rispetto dell'ambiente) e fornendo alle colture una nutrizione corretta e bilanciata. In funzione delle caratteristiche del terreno possono essere scelte le colture più idonee, stabilendo così le migliori compatibilità tra pianta e terreno.
Per scoprire come concimare in modo più intelligente grazie alle analisi del terreno, l'appuntamento è il 16 e 17 gennaio prossimi all'Hotel Vecchio Mulino di Monopoli (Ba), dove si terrà il corso "Analisi chimiche del terreno, interpretazione agronomica ed elaborazione dei piani di concimazione" organizzato da Silvio Fritegotto, con un focus sulle colture in pieno campo e uva da tavola.
Entrando nel dettaglio, le analisi sono costituite da una serie di valutazioni, in primo luogo quelle fisiche, che servono a caratterizzare il terreno da un punto di vista fisico:
- Tessitura e granulometria
- Caratteristiche idrologiche (capacità di campo e punto di appassimento)
- Permeabilità
- Capacità strutturale.
Nelle analisi di routine, la granulometria è in genere la sola caratteristica fisica che viene analizzata, perché in base a essa si possono derivare altre grandezze come la permeabilità, la capacità di campo, le caratteristiche idrologiche e il punto di appassimento.
I principali test chimici sono:
- Reazione pH
- Conducibilità elettrica (salinità)
- Calcare totale
- Calcare attivo
- Sostanza organica
- Azoto totale
- Fosforo assimilabile
- Basi di scambio (Calcio; Magnesio; Potassio; Sodio; Idrogeno)
- Capacità di scambio cationico (C.S.C.)
- Microelementi assimilabili (ferro, manganese, rame, zinco, boro).
La conducibilità elettrica è una misura indiretta della osmosi della soluzione circolante nel suolo o della salinità. Elevati valori di conducibilità elettrica indicano un eccesso di sali solubili nella soluzione circolante e quindi le colture più sensibili possono manifestare problemi dovuti alla salinità (elevata osmosi).
Il calcare totale rappresenta la totalità dei carbonati presenti nel terreno, in genere carbonato di calcio e carbonato di magnesio aventi dimensioni più o meno grossolane. La frazione più fine del carbonato di calcio che presenta una maggiore attività è detta calcare attivo.
La sostanza organica del terreno è un parametro importante: un suolo con un adeguato contenuto di sostanza organica tende ad avere caratteristiche bio-chimiche ottimali e sulle proprietà fisiche, in quanto tende a stabilizzare la struttura.
L'azoto totale è un parametro sempre presente nelle analisi del terreno ma ha scarsa importanza per definire gli apporti di fertilizzanti azotati da apportare. Le fertilizzazioni azotate si fanno su base agronomiche e solo in seconda battuta possono essere adeguate sulla base del contenuto di azoto totale.
Il fosforo assimilabile, estratto mediante il metodo di Olsen, fornisce un indice di risposta sulla base del quale è possibile definire le fertilizzazioni di arricchimento, di mantenimento, oppure si può decidere di non concimare.
La capacità di scambio cationico è, insieme alla capacità di ritenzione idrica, la più importante proprietà del terreno.
La CSC o capacità di scambio cationico fa riferimento alla capacità del terreno di trattenere i cationi (Ca++ (calcio), K+ (potassio), Mg++ (magnesio), Na+ (sodio), NH4+ (ammonio)) sotto forma di scambio e quindi prontamente assimilabili dalle colture. La capacità di scambio è pertanto il "magazzino" dove vengono trattenuti gli elementi cationici. La capacità di scambio dipende in genere dalla quantità e dal tipo di argilla e dalla sostanza organica. I terreni sabbiosi poveri di sostanza organica hanno capacità di scambio molto basse; al contrario, terreni argillosi più o meno ricchi di sostanza organica hanno capacità di scambio più elevate.
I principali microelementi necessari per la nutrizione delle piante sono: Ferro, Rame, Manganese, Molibdeno, Boro, Zinco. Sono elementi assorbiti dalle piante in quantità assai ridotte, ma sono molto importanti per la crescita delle colture.
L'interpretazione agronomica delle analisi
Le analisi del terreno non sono difficili da fare, tuttavia bisogna fare attenzione all'interdipendenza dei dati tra loro collegati. Molto spesso si vedono certificati di analisi in cui le più semplici regole di sintassi chimica sono disattese. La situazione si complica quando si passa all'interpretazione agronomica dei dati: la scarsa esperienza interpretativa fa sì che analisi anche ben eseguite vengano utilizzate in modo poco efficace a causa di interpretazioni errate o superficiali.Il corso
Docente del corso sarà Mauro Sbaraglia, direttore di laboratorio chimico, e avrà una durata di 16 ore di lezione, così ripartite: mercoledì 16 gennaio 2019, dalle 9.00 alle 18.00 e giovedì 17 gennaio 2019, dalle 9.00 alle 18.00. Il corso ha come destinatari tecnici liberi professionisti o dipendenti di strutture o organismi associativi pubblici o privati operanti nel comparto ortofrutticolo e imprenditori agricoli.Ai partecipanti sarà consegnato un attestato di frequenza valido per i Crediti formativi permanenti professionali.
Per maggiori informazioni scrivi a: formazione@fritegotto.it o visita la pagina dedicata al corso sulle analisi chimiche del terreno
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Fonte: Silvio Fritegotto