Una sostanza (da sola o all'interno di una miscela) è considerata pericolosa quando, in base alle proprie caratteristiche intrinseche, presenta dei pericoli fisici per la salute e/o per l'ambiente; dunque, tale sostanza viene classificata all'interno delle rispettive classi di pericolo (per esempio tossicità, pericolosità per l'ambiente, eccetera) previste dal Regolamento Clp.

 

Per garantire un'elevata protezione della salute umana, animale e dell'ambiente dai pericoli derivanti dall'immissione sul mercato e dall'uso di tali sostanze, il Regolamento Reach dispone regole, limiti e condizioni d'uso delle sostanze pericolose, che vengono assoggettate a regimi di restrizione e/o autorizzazione.

 

In breve, è opportuno ricordare che ai sensi del Regolamento Reach la restrizione può riguardare la sostanza in quanto tale, o in quanto componente di una miscela o un articolo, e può coinvolgere anche le sostanze non soggette ad obbligo di registrazione, come ad esempio le sostanze prodotte o importate in quantitativi inferiori ad 1 tonnellata all'anno. Tutte le sostanze soggette a restrizione sono indicate nell'Allegato XVII del Regolamento Reach, il quale, oltre ad indicare la denominazione delle varie sostanze, talvolta descrive anche gli usi consentiti o vietati.

 

Una sostanza non può essere fabbricata, immessa sul mercato o utilizzata se non rispetta le condizioni previste dalla specifica restrizione.

 

Oltre a ciò, il Regolamento Reach prevede che un fabbricante o un utilizzatore a valle può immettere sul mercato o utilizzare una determinata sostanza ove quest'ultima rientri tra le sostanze soggette ad autorizzazione indicate nell'Allegato XIV, solamente nel rispetto delle condizioni ivi previste e fino al periodo di validità dell'autorizzazione.

 

In entrambi i casi (sostanze soggette a restrizione o ad autorizzazione), quindi, vi è un effetto conformativo importante per le sostanze assoggettate a tali regimi, nel senso che le stesse possono essere usate solo nel rispetto delle regole previste.

 

Ciò significa dall'altra parte che ogni uso non consentito dalla restrizione e/o autorizzazione è da considerarsi vietato.

 

Quali sanzioni si rischiano?

Come spesso accade, anche in questo caso occorre prestare attenzione alle eventuali sanzioni, soprattutto perché queste ultime possono interessare non solo i produttori e i distributori delle sostanze pericolose, ma anche gli utilizzatori.

 

In caso di mancato rispetto delle condizioni d'uso in materia di restrizione o di autorizzazione, infatti, il D.Lgs. 133/2009 prevede delle misure sanzionatorie di carattere penale.

 

Le sanzioni previste possono essere molto severe. Ad esempio, secondo l'articolo 14 l'utilizzatore a valle che immette sul mercato o che utilizza una sostanza in quanto tale, o in quanto componente di un articolo, non conformemente alle condizioni previste dall'Allegato XVII del Regolamento, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da 40mila a 15mila euro.

 

La stessa sanzione si applica quando l'utilizzatore a valle usa la sostanza autorizzata al suo fornitore in senso non conforme all'autorizzazione.

 

Oppure, secondo l'articolo 15, se l'utilizzatore a valle immette sul mercato una sostanza soggetta ad autorizzazione senza indicare il numero dell'autorizzazione sull'etichetta, è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 10mila a 60mila euro.

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Come prepararsi al meglio

Verificare, conoscere e rimanere aggiornato sono le principali attività che l'utilizzatore a valle può svolgere, direttamente o attraverso un proprio consulente di fiducia, per evitare imprevisti.

 

Prima di utilizzare una nuova sostanza è consigliabile verificare la classificazione dal sito dell'Echa o consultare le banche dati pubbliche, come ad esempio quella del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, o affidarsi ad un consulente di fiducia per comprendere il regime a cui le sostanze utilizzate sono soggette.

 

A cura di Matilde Testori dello Studio legale Landilex

 


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"Stare sul lato del sicuro è facile, basta seguire l'etichetta!" poteva essere vero quando si parlava di fitosanitari in passato, ma al giorno d'oggi le aziende agricole sono tenute ad osservare adempimenti previsti dai Regolamenti Reach, Clp e sui Prodotti Biocidi. Si tratta di norme complesse che hanno un impatto importante sulla gestione quotidiana del lavoro agricolo e che, se non rispettate, possono portare sanzioni anche molto salate.
È per questo che lo Studio legale Landilex, specializzato da anni nel settore della sicurezza dei prodotti fitosanitari, fa il punto sulle norme da conoscere e rispettare per lavorare nel rispetto della legge e quindi nella massima tranquillità.

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