In tarda primavera si assiste già ai voli della seconda generazione delle tignolette della vite. In breve tempo i grappoli saranno luogo di ovideposizioni e nel volgere di pochi giorni le larve inizieranno a penetrare gli acini aprendo la strada a botrite e ai conseguenti marciumi acidi

 

Il controllo di tignole e tignolette della vite risulta quindi fondamentale per proteggere le produzioni non solo dal punto di vista quantitativo, bensì anche e soprattutto qualitativo. 

 

Radiant Pro: la soluzione di Corteva agriscience

A base di Jemvelva active (spinetoram), Radiant Pro è un Insetticida formulato come pratica sospensione concentrata a 120 g/L di sostanza attiva. Questa appartiene alla famiglia chimica delle spinosine (Gruppo Irac 5), essendo ricavata dal batterio Saccharopolyspora spinosa, comunemente presente nel terreno.

 

Alla molecola di origine naturale vengono poi apportate alcune specifiche modifiche strutturali al fine di renderla più efficace e specifica quanto a organismi bersaglio. Su questi Radiant Pro agisce per ingestione e contatto interferendo con i recettori nicotinici dell'acetilcolina e bloccando in tal modo i canali del sodio. 

 

La sua capacità di controllare i parassiti viene inoltre esaltata dalla translaminarità che contraddistingue la sostanza attiva, la quale è cioè capace di penetrare nei tessuti vegetali migliorandone la protezione. 

 

Consigli di impiego

La dose autorizzata su vite di Radiant Pro è di 300 ml/ha, corrispondenti a soli 36 grammi di sostanza attiva. Ciò grazie all'elevatissima specificità del meccanismo d'azione che rende questo insetticida altamente efficace e selettivo.

 

Due i trattamenti annui autorizzati, mantenendo un intervallo fra essi di 28 giorni. Quanto a momento ideale per effettuare il trattamento, Radiant™ Pro è da posizionarsi al momento della schiusura delle uova delle tignole e delle tignolette.

 

L'insetticida appare risolutivo soprattutto nel controllo delle seconde generazioni dei parassiti, potendo però essere impiegato sulle varietà tardive anche su eventuali terze generazioni. Ciò accade soprattutto su uva da tavola. Un timing applicativo, quest'ultimo, reso possibile da un intervallo di sicurezza di soli 7 giorni e da un eccellente profilo residuale.