Soprattutto nelle aree marginali, sia della Pianura Padana non irrigua che peninsulare, l'uso foraggero dei cereali è spesso l'unica alternativa attraente in termini di potenziale produttivo ad ettaro per l'alimentazione del bestiame o l'uso energetico in annate scarse di precipitazioni come quella attuale. Infatti, il periodo di coltivazione tipico dei cereali autunno vernini garantisce una certa tranquillità per quanto riguarda il fabbisogno idrico della coltura, limitando il pericolo di un'eventuale perdita di produzione in caso di limitate precipitazioni durante il periodo primaverile estivo.

 

La scelta di impiego degli erbai di cereali anche nelle zone fertili irrigue e non offre notevoli opportunità: elevata produttività a costi contenuti, ridotti input per unità di superficie (concimi, diserbi e lavorazioni) e la possibilità di inserire una seconda coltura in successione.

 

Oltretutto, l'inserimento di questi materiali nei piani di coltivazione delle aziende zootecniche o ad uso energetico consente di produrre foraggi di alta qualità, ad elevato contenuto energetico. La tecnica di coltivazione attuale dei cereali autunno vernini, grazie all'ausilio delle moderne attrezzature di spandimento dei reflui aziendali, bene si sposa con la richiesta nutrizionale di tali colture, andando a soddisfare le esigenze nutritive dell'intero ciclo colturale della pianta, ricorrendo solo agli ammendanti aziendali, ricchi soprattutto di azoto ma anche di fosforo e potassio. Infatti, l'inserimento degli ammendanti aziendali nel piano di concimazione (pre semina, copertura) garantisce ottimi livelli produttivi con ridotti input agronomici.

 

La selezione di varietà adattate a questo uso ha portato negli ultimi anni alla costituzione di materiali che garantiscono elevate produzioni di biomassa verde con un'elevata qualità della fibra, in termini di digeribilità, ed un elevato valore energetico.

 

Il mercato sementiero odierno si orienta dunque su:

  • orzi ibridi e non ad elevato potenziale produttivo di biomassa ad alto contenuto energetico con una minor tendenza all'allettamento ed una maggior capacità di tenuta del verde (caratteristica che amplia la finestra utile per la raccolta);
  • selezioni di triticale ibride e non con elevata produzione di biomassa ed uno stay green prolungato dove la precocità spesso è unita all'adattabilità e rusticità;
  • varietà di frumento sia precoci che tardive nelle quali è stata data grande importanza all'accumulo di amido senza tralasciare le alte rese di biomassa per ettaro.

 

Molto spesso i caratteri positivi o negativi di ciascuna specie vengono abilmente mescolati attraverso la selezione di miscugli monofiti o polifiti, con graminacee e/o leguminose, per aumentare il valore nutritivo del prodotto finale.

 

Agricola 2000 nelle ultime due annate di Campo Demo Cereali ha ritagliato uno spazio sempre maggiore in termini di superficie parcellare alle prove di confronto varietale dei materiali sopracitati.

 

Seguendo le esigenze e le indicazioni dei principali attori presenti sul mercato sono state allestite prove parcellari nelle quali i diversi genotipi sono stati confrontati dopo essere stati divisi per classi di maturità, in modo da avere diverse epoche di raccolta in base alle caratteristiche peculiari di ciascun materiale.

 

Nelle diverse prove è stato adottato un disegno sperimentale a blocchi randomizzati ed ogni varietà è stata replicata tre volte. Le ditte partecipanti racchiudono i principali attori presenti sul mercato per quanto riguarda i cereali e loro miscugli destinati ad uso foraggero come erbaio (Padana Sementi, Mas Seeds, Limagrain, Apsov, La Cerealtecnica, Syngenta, RV Venturoli, Saatbau Linz).

 

Campo sperimentale annata 2022 Merlino (Lo)

Campo sperimentale annata 2022 Merlino (Lo)

(Fonte foto: Agricola 2000)

 

La scelta, la preparazione e la gestione agronomica del campo sperimentale ha seguito le normali prassi agricole usate in azienda (aratura, erpicatura, semina, concimazioni, diserbo e protezione fungicida). Per l'annata agraria 2020-2021 il campo dimostrativo è stato realizzato presso l'Azienda agricola La Madonnina sita nel comune di Liscate (Mi), mentre per quella 2021-2022 il campo dimostrativo è stato realizzato presso l'Azienda agricola Rosti Paolo sita nel comune di Merlino (Lo). In entrambe le annate sono stati scelti terreni con buona fertilità a medio impasto tipici dell'arale lombardo.

 

Nelle prove sperimentali sono stati presi in considerazione i classici parametri usati nel confronto varietale: copertura vegetativa a fine inverno, allettamento, altezza pianta, suscettibilità a patologie fungine, epoca di fioritura, dati produttivi (trinciatura con pesatura) e valutazione del tenore di sostanza secca (ss) attraverso l'analisi dei campioni raccolti. L'epoca ottimale per la raccolta è stata identificata con la fase di maturazione latteo cerosa per ciascun gruppo (precoce, medio e tardivo).

 

Osservando le medie produttive espresse in tonnellate/ettaro di ss dei diversi materiali per le due annate prese in considerazione si nota subito la stretta correlazione tra precocità e livello produttivo a seconda dell'andamento climatico di riferimento. In un'annata come la 2020-2021, caratterizzata da una piovosità regolare con un primavera relativamente fresca senza eccessi di calore, le varietà tardive di frumento tenero hanno espresso tutto il loro potenziale produttivo raggiungendo valori del tutto ragguardevoli (20 tonnellate/ettaro ss). Anche il triticale, ove non soggetto all'allettamento, è in grado di raggiungere ottimi livelli produttivi in annate con un andamento climatico regolare come il 2021. Questa alta produttività si lega spesso anche a una maggior precocità rispetto ai frumenti teneri. Per quanto concerne l'allettamento, le abbondanti precipitazioni primaverili associate a fenomeni temporaleschi hanno causato un'alta percentuale di allettamento dei vari orzi (varietà ed ibridi) nel 2021, con una forte riduzione delle produzioni.

 

Grafico: Livello produttivo medio (ss tonnellate/ettaro) diviso per epoca di maturità dei 57 erbai in prova nell'annata 2020-2021 in rapporto alla ss % e al grado di allettamento (media tre repliche)

Livello produttivo medio (ss tonnellate/ettaro) diviso per epoca di maturità dei 57 erbai in prova nell'annata 2020-2021 in rapporto alla ss % e al grado di allettamento (media tre repliche)

(Fonte foto: Agricola 2000)

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Al contrario, in annate caratterizzate da primavere con temperature sopra la media e con scarsa piovosità come il 2022 le varietà ibride e non di orzo riescono a raggiungere livelli produttivi elevati molto prossimi alle altre specie come è possibile notare nel grafico sottostante. L'alto livello produttivo legato ad un'epoca di raccolta precoce, con la possibilità di inserimento di una coltura in successione, seminata tempestivamente, fa degli erbai d'orzo un ottimo strumento per massimizzare le UF totali prodotte per ettaro.

 

La precocità, in tutte le specie, in annate con eccessi di calore come quella attuale sembra essere un carattere apprezzabile, in grado di avvicinare il livello produttivo delle classi più precoci ai materiali più tardivi.

 

Grafico: Livello produttivo medio (ss tonnellate/ettaro) diviso per epoca di maturità dei 72 erbai in prova nell'annata 2021-2022 in rapporto alla ss % e al grado di allettamento (media tre repliche)

Livello produttivo medio (ss tonnellate/ettaro) diviso per epoca di maturità dei 72 erbai in prova nell'annata 2021-2022 in rapporto alla ss % e al grado di allettamento (media tre repliche)

(Fonte foto: Agricola 2000)

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I vari miscugli testati riescono a garantire buoni livelli produttivi con un'alta qualità della fibra, maggior contenuto di proteine grazie alla presenza di leguminose, una più ampia finestra di raccolta, maggior tenuta del verde grazie alla presenza di altre specie e una minor propensione all'allettamento (consociazione specie differenti).

 

Infine, l'andamento climatico di questa annata agraria non sembra aver inciso in maniera significativa sul livello produttivo dei materiali testati (15 tonnellate ss/ettaro in media). Ridottissimi episodi di allettamento ed una bassissima pressione da parte delle più comuni fitopatie hanno garantito un'elevata qualità e sanità dei prodotti raccolti.

 

Analizzando il numero di varietà delle diverse specie complessivamente testate nelle due annate, il frumento tenero sembra catalizzare l'interesse delle varie ditte. La selezione di nuove varietà di frumento mutiche usate sia in miscuglio che in purezza, a maturazione medio tardiva, va incontro alle esigenze del mercato che ricerca materiali ad alto potenziale produttivo da destinare all'alimentazione del bestiame ma anche all'uso energetico.

 

Le nuove selezioni ibride sia di orzo che di triticale sono molto promettenti dal punto di vista del loro potenziale produttivo. Il numero di nuovi ibridi testati (orzo, triticale) è costante nel corso delle annate, con sempre nuovi ingressi di materiali in prova, segno dell'interesse delle sementiere per la selezione di nuovi genotipi più performanti.

 

Campi dimostrativi ed eventi come il Campo Demo Cereali consentono di ottenere indicazioni affidabili circa le performance dei diversi erbai foraggeri nelle diverse annate, valutando la loro risposta a condizioni ambientali o a scelte agronomiche differenti. Tali dati risultano essere molto utili per un'oculata scelta varietale aziendale.

 

A cura di Giacomo Pedretti, Seed Trial coordinator Seed Department Agricola 2000


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