La Regione Puglia ha avviato prontamente le ispezioni nelle aree circostanti come previsto dal regolamento comunitario, "Andando anche oltre il raggio dei 100 metri attorno alle piante infette, al fine di circoscrivere il focolaio e procedere immediatamente alla rimozione del materiale vegetale infetto" riferisce una nota di Regione Puglia.
L'identificazione è stata resa possibile dall'attività di monitoraggio annuale che - secondo quanto rende noto Regione Puglia - ha già superato i due terzi della zona rossa - quella che si sviluppa a partire dal confine tra zona di contenimento e zona cuscinetto, per poi ampliarsi verso la zona indenne a Nord e quella di contenimento a Sud - producendo circa 100mila "tamponi" di cui solo 149 sono risultati positivi.
Da fine maggio, quando era iniziato il monitoraggio, nessun campione infetto era stato estratto oltre la zona di contenimento, almeno fino ad oggi. E a questo punto si pone il problema della riperimetrazione delle zone.
"È l'ennesima prova di un'infezione che si propaga in maniera non prevedibile, con focolai che emergono nel mezzo di zone con un tasso di infezione molto basso o addirittura nullo" riferisce la nota congiunta Emiliano - osservatorio fitosanitario. "Tutto ciò rende ancora più importante condurre accurate analisi epidemiologiche per comprendere le dinamiche di spostamento del batterio con la formazione di focolai spesso particolarmente circoscritti" aggiunge.
Per questo motivo, fermo restando l'impegno delle istituzioni nel contrasto alla Xylella, l'Osservatorio regionale fitosanitario ribadisce "l'importanza di un comportamento responsabile da parte di cittadini e agricoltori la cui collaborazione è fondamentale per segnalare tempestivamente la comparsa di eventuali sintomi della malattia oltre che per limitare gli spostamenti di materiale sospetto e potenziale vettore della Xylella".
Coldiretti, notizia non giunge inaspettata
La presenza confermata della Xylella fastidiosa su alcuni ulivi infetti in agro di Monopoli, anche a ridosso della Statale 16 in zona cuscinetto e al confine con la zona indenne, conferma quanto la malattia stia continuando a 'camminare'. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede un approccio profondamente diverso per il contenimento della Xylella, rispetto a tempi e modalità per l'estinzione dei focolai attivi, monitoraggi e campionamenti."E' una notizia molto grave ma che non giunge inaspettata, considerata l'estensione della malattia che ha assunto proporzioni inaccettabili proprio nella Piana degli ulivi monumentali. La ‘sputacchina', l'insetto vettore, è ancora attiva e continua mietere vittime tra esemplari di pregio straordinario”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere - denuncia Coldiretti Puglia - che "cammina" ad una velocità impressionante, considerato che in sei anni il danno al patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro.
"Nell'area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario - incalza il presidente Muraglia - che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di sito patrimonio dell'Unesco. E' impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto".
"Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l'intero patrimonio olivicolo e paesaggistico", aggiunge ancora Muraglia.
"Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all'unanimità che prevede la discussione sul tema Xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia chiede da anni invano la convocazione urgente perché il dramma della Xylella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia", conclude il presidente Muraglia.