In quasi tutto il Nord Italia la Piralide (Ostrinia nubilalis) è in procinto di terminare l'ultimo stadio larvale.  Nelle aree più calde, come quelle all'incrocio tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, stanno addirittura già sfarfallando gli adulti e sono  visibili le prime ovideposizioni. E' quindi giunto il momento di pianificare i primi interventi insetticidi, prediligendo in questa fase sostanze attive dalla duplice caratteristica ovo-larvicida.

Steward di DuPont, granulare a base di indoxacarb al 30%, è lo strumento ottimale da utilizzarsi proprio in questa fase. Il prodotto va infatti impiegato a ridosso della schiusura delle ovature, prima che le larvette si approfondiscano nei tessuti vegetali. La dose d'impiego è di 125 g/ha e si possono effettuare su mais due applicazioni all'anno distanziate in funzione della maggiore o minore scalarità delle schiusure stesse. Non essendo citotropico, Steward necessita di una buona bagnatura delle superfici fogliari e si avvantaggia di coadiuvanti come Codacide, a base di olio di colza. I tempi di carenza sono ininfluenti sul momento d'impiego, dato che su mais da granella è di sette giorni e su quello dolce di 14. Infine, data la propria selettività verso gli artropodi utili, Steward concorre al mantenimento degli equilibri in campo. Equilibri che possono anche essere stati alterati dall'uso di insetticidi ad ampio spettro impiegati per l'abbattimento degli adulti di Diabrotica, pratica questa che in alcuni areali è divenuta abbastanza diffusa.

 

Fermare la Piralide, fermare le micotossine

 

Le perforazioni dovute alla Piralide di prima generazione sono ininfluenti sulla qualità sanitaria della granella o del trinciato. Quelle di seconda generazione no. In questa fase infatti le larve attaccano la pannocchia in via di sviluppo e generano danni su cui poi si insediano funghi parassiti produttori delle famigerate micotossine. Limitare i danni della Piralide aiuta quindi nel contenimento anche della proliferazione di queste tossine le quali, in barba a chi s'illude che "naturale" sia sinonimo di "salutare", sono altamente cancerogene anche a dosi molto basse e possono passare attraverso gli animali da allevamento per contaminare anche derivati come il latte.