La nocicoltura è una filiera decisamente in ascesa sul territorio di pianura del Nord Italia, ma ancora marginale: si pensi che nella sola Emilia Romagna la superficie coltivata raggiunge appena i 150 ha, contro, per esempio, i circa 40.000 di aree destinate a pescheti. Le prospettive commerciali per tali produzioni sono, poi, decisamente interessanti, tanto che la domanda risulta essere decisamente supe?riore all’offerta, per cui il noce da frutto rappresenterà in un futuro prossimo un’interessante alternativa produttiva in grado di garantire buoni risultati anche in termini economici, specie per aziende agricole strutturate (con Sau superiore a 10 ha). Questa coltura ha inoltre un alto contenuto salutistico, in quanto la noce è ricca di acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) e di acido folico (ricco di vitamina B, importante per la crescita e la riproduzione cellulare).
In questo contesto è necessario, e questo è l’obiettivo principale del convegno, offrire un supporto tecnico adeguato per lo sviluppo complessivo di tale coltura, per un sostanziale aumento delle superfici coltivate in Emilia Romagna. Il programma prevede, dopo l’introduzione di Daniele Missere (Crpv), gli interventi di Bruno Marangoni (Dipsa, Università di Bologna), Oriano Navacchi (Vitroplant, Cesena), Moreno Toselli (Dipsa, Università di Bologna), Alberto Vailer (AziendaaAgricola Valier, Borsea, Rovigo): concluderà i lavori Antonio Venturi, dirigente del settore Politiche agricole e sviluppo rurale della Provincia di Ravenna.
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Fonte: Crpv