Le associazioni provinciali e regionali di contoterzisti aderenti all'Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali (Uncai) hanno infatti deciso di mantenere quasi ovunque i prezzi invariati apportando aggiustamenti del 2-3% solo dove le tariffe - espresse in ore, ettari o altre unità di misura locali - erano ferme da oltre cinque anni.
"Mantenere le tariffe quasi identiche è stato uno sforzo per tutti i contoterzisti, alle prese in questi mesi con un incremento incontrollato del prezzo dei carburanti. Il momento economico è difficile per tutti gli operatori del settore, e la categoria è consapevole di dover fare la sua parte per sostenere la ripresa economica del Paese" ha affermato il presidente Uncai Aproniano Tassinari.
"I tariffari nascono con l'intento di rendere il lavoro remunerativo anche nelle situazioni più disagiate. Pubblicare i costi di ogni singola tipologia di intervento agromeccanico rappresenta quindi anche un monito per quelle le aziende che applicano prezzi troppo bassi, forse perché ritengono i servizi agromeccanici solo una attività aziendale secondaria. Oltre a violare l'etica professionale dei contoterzisti, tali aziende creano diseconomie al loro interno e ostacolano il rinnovamento tecnologico e professionale che sta interessando il comparto", ha concluso Tassinari.
Avendo avuto i contoterzisti, negli anni 2020 e 2021, grandi opportunità di aggiornare e rinnovare il parco macchine e in considerazione dei vantaggi che produce l'agricoltura digitale, in alcuni casi è stato deciso di specificare nei tariffari quando una lavorazione viene svolta adoperando macchine con tecnologie di ultima genrazione.
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Fonte: UNCAI - Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali