Con la campagna 2022 del kiwi ormai in conclusione, i tempi sono maturi per fare il punto della situazione produttiva e fitosanitaria per un frutto che vede l'Italia fra i principali player del comparto a livello mondiale.
Dalla cimice asiatica alle gelate primaverili, dal 2019 il kiwi italiano ha visto un'importante contrazione nei volumi produttivi ma, finalmente, il 2022 sembra sorgere sotto una luce diversa. In attesa dei dati definitivi della raccolta, possiamo basarci sui numeri presentati da Cso Italy di Ferrara: le previsioni di produzione per il 2022 indicano l'Italia in netto recupero, con un +20% rispetto al 2021, quest'ultimo particolarmente deficitario, come si ricorderà, a causa delle gelate tardive e delle problematiche fitosanitarie.
Il dato consuntivo 2021 è di 303.282 tonnellate di kiwi prodotti (delle tipologie verde, giallo e rosso), mentre la previsione per il 2022, sempre per tutte le varietà, è di 364.938 tonnellate di produzione commercializzabile.
Analizzando l'andamento delle superfici investite a kiwi verde (pari a 18.564 ettari in produzione) emerge tuttavia una contrazione pari al 2% rispetto al 2021 (stime Cso Italy). Alcune delle principali aree produttive italiane di kiwi verde registrano sensibili riduzioni di superfici rispetto all'anno precedente (-7% in Piemonte, -11% in Lazio), mentre la Calabria registra un incremento di ettari in produzione pari al 6%, piazzandosi al terzo posto tra le aree produttive di kiwi verde dopo Lazio (4.249 ettari) ed Emilia Romagna (3.334 ettari).
Pochi trattamenti ma ben fatti
Produzione di assoluto rilievo nel panorama frutticolo nazionale, "Il kiwi è un prodotto che non richiede un numero importante di trattamenti come accade con altri frutti", spiega Giulia Agnoletti tecnico agronomo del Consorzio Frutteto, realtà storica di Cesena, nata oltre 50 anni fa che oggi riunisce oltre 170 soci fra la Romagna, la Basilicata, la Calabria e il Lazio. "Ma occorre comunque effettuarli nei modi e nei tempi giusti, nel pieno rispetto dei disciplinari di produzione. Sui nostri kiwi utilizziamo prodotti rameici per combattere la batteriosi a cui si aggiungono, in base agli andamenti annuali, eventuali trattamenti in fioritura contro la botrite e, se necessario, in inverno contro la cocciniglia”.
(Fonte foto: Consorzio Frutteto)
Guardia alta contro i problemi fitosanitari
Con i suoi circa 6 ettari di kiwi a polpa gialla e a polpa rossa ("Diventeranno circa 6,3 quando gli impianti più giovani saranno in piena produzione", spiega Agnoletti), il Consorzio Frutteto è partner di Jingold e partecipa al consorzio di vendita Naturitalia: "Con la stagione che va concludendosi possiamo tirare le somme dell'annata 2022 - prosegue Agnoletti - sul fronte fitosanitario, nei nostri impianti non abbiamo registrato casi di batteriosi e, forse anche in virtù della giovane età delle nostre piante, non riscontriamo problemi di moria".
"Per quanto riguarda l'aspetto climatico, non abbiamo registrato danni da freddo per il primo anno, dopo un biennio fortemente segnato dalle gelate primaverili. Merito anche degli impianti antibrina e delle reti che hanno contribuito a difendere le nostre produzioni, permettendoci di concludere positivamente l'annata. L'estate è stata, in effetti, siccitosa ma abbiamo sempre potuto contare sulla disponibilità d'acqua, per quanto sempre molto contenuta, che gestiamo con precisi piani di irrigazione attraverso impianti di microirrigazione e impianti sottochioma con funzione antibrina".
(Fonte foto: Consorzio Frutteto)
Da 6 anni Consorzio Frutteto gestisce i registri aziendali attraverso QdC® - Quaderno di Campagna®: "Oltre ai kiwi possiamo contare su produzioni di pere, albicocche, pesche, pere, mele e cachi a polpa morbida - spiega Agnoletti - la piattaforma di Image Line® è comoda e affidabile e, nel tempo, è diventato uno strumento indispensabile per la gestione del registro dei trattamenti. È sempre aggiornato con tutti i disciplinari di produzione e permette quindi di fare le opportune verifiche sia prima di effettuare i trattamenti, controllando dosaggi ed etichette, che dopo averli effettuati".
Un supporto importante anche per una produzione, come quella del kiwi, che richiede un numero contenuto di trattamenti da effettuarsi, però, con grande precisione e attenzione.
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Fonte: AgroNotizie