Le più importanti associazioni della mandorla, della nocciola, della noce, del castagno, del pistacchio e del carrubo hanno dato vita al Coordinamento Nazionale della Frutta in Guscio Italiana per attivare comuni iniziative di tutela e valorizzazione dell'intero comparto presente nel nostro Paese.

Il primo obiettivo del Coordinamento è sollecitare gli organi del Ministero delle Politiche Agricole affinché in tempi brevissimi siano avviate le azioni a sostegno del settore, previste dalle ultime due Leggi Finanziarie. Si tratta per il 2021 di 3 milioni di euro, già ripartiti e destinati per 1 milione e 700mila euro ad attività di ricerca e per 1 milione e 300mila euro ad attività di promozione della frutta in guscio italiana.

"A tal proposito - si legge nella lettera inviata dal Coordinamento al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - si chiede di evitare che i Fondi della promozione vadano dispersi a pioggia ma siano utilizzati da codesto Ministero con una regia e strategia unitaria".

Per la Finanziaria 2022 la somma complessiva destinata alle filiere apistica, brassicola, canapa e frutta in guscio, ammonta a ulteriori 22,75 milioni di euro. Nel merito, il documento inviato dal Coordinamento al Ministero auspica che le risorse stanziate siano rapidamente utilizzate, evitando le lungaggini già registrate per la ripartizione dei fondi del 2021, tenendo conto della grave crisi che la pandemia da covid-19 ha prodotto anche in questo settore.

Inoltre il documento del Coordinamento Nazionale sollecita la convocazione urgente del Tavolo Tecnico Ministeriale della Frutta in Guscio, che comprende i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle università e degli enti di ricerca, per definire concreti programmi di intervento, sulla base dei piani di settore adottati e in corso di adozione.

Nel documento si ricorda come il Tavolo Tecnico sia stato "già aggiornato con Decreto per le sezioni corilicolo e castanicolo nel corso del 2021, ma non ancora per la sezione mandorle, pistacchi, noce e carrubo". E che quindi ci sono ancora caselle da riempire con "i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle università e degli enti di ricerca per definire concreti programmi di intervento, sulla base dei piani di settore in corso di aggiornamento (corilicolo e castanicolo) o da tempo approvati, come per l'altra sezione, ma mai attuati".