Per gli agricoltori danneggiati dalla Xylella fastidiosa nella zona infetta non soggetta a misure di contenimento il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia - valore 300 milioni di euro - si va facendo realtà: l'11 giugno scorso è stato finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto interministeriale dei dicasteri alle Politiche agricole, Sviluppo economico e per il Sud n 2484, del 6 marzo 2020, che lo contiene e che il 17 aprile scorso era stato "ammesso alla registrazione alla Corte dei Conti" con il n 188 e successivamente bollinato il 20 aprile.

Dopo i 35 milioni di euro dedicati ai ristori per i frantoi, sono in dirittura d'arrivo altri quattro interventi del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia per un ammontare totale di 190 milioni di euro.

Ma sulle prime tre misure del Piano, inerenti la ricostituzione del potenziale produttivo olivicolo, gli impianti di arboree diverse da olivo e la tutela delle piante monumentali - per 70 milioni di euro - manca ancora un ultimo via libera: quello della Commissione Ue sugli aiuti di Stato. Mentre con diversa procedura sono in arrivo altri 120 milioni: quelli del contributo compensativo stabilito nel Piano di rigenerazione e finanziati con il Fondo di solidarietà, per i quali sarebbe stato già predisposto il decreto attuativo.

A rassicurare in tal senso sul lavoro portato avanti dal Comitato di sorveglianza, istituito dal Mipaaf, è stato il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate, che ha risposto nella scorsa settimana
ad una interrogazione in merito nel corso del Question time in Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati.


Commissione Ue, tempi ristretti per aiuti di Stato

"Il Comitato di sorveglianza ha già svolto due riunioni: mentre la misura compensativa in favore dei frantoi oleari colpiti dalla Xylella fastidiosa è stata affidata ad Agea che ha avviato procedure di ricognizione preventiva dei beneficiari così da accorciare i successivi tempi di presentazione delle domande di aiuto - ha dichiarato il sottosegretario L'Abbate - la definizione degli interventi concernenti il reimpianto degli oliveti, la riconversione produttiva e la salvaguardia degli olivi monumentali, che si attuano tutti in zona infetta, avverrà in tempi molto contenuti, una volta verificata la piena compatibilità con le pertinenti norme unionali in materia di aiuti di Stato".
 

Piano rigenerazione, i primi 70 milioni per la ricostruzione

"Le cifre stanziate sono rispettivamente 40 milioni di euro per il reimpianto di un numero di piante di olivo pari a quelle rimosse, in modo da tenere pienamente conto delle esigenze economico-sociali ed agronomiche manifestate dal territorio; 25 milioni di euro per la ricostituzione del potenziale produttivo con specie arboree diverse dall'olivo e - ha illustrato L'Abbate - 5 milioni di euro come contributo in favore di proprietari, detentori e possessori di terreni in cui ricadono olivi monumentali censiti, che si impegnano ad attuare gli interventi necessari a bloccare l'avanzata della fitopatia".
 

Piano rigenerazione, i 120 milioni del contributo compensativo

"Infine, è stato predisposto anche il decreto attuativo relativo al contributo compensativo del Fondo di solidarietà nazionale fino ad un massimo di tre esercizi, a favore delle imprese agricole colpite dall'infezione Xylella fastidiosa in Puglia, con una dotazione pari a 120 milioni di euro. Il provvedimento - ha inoltre spiegato il sottosegretario alle Politiche agricole - è in fase di adozione e prevede l'indennizzo delle aziende agricole che a causa dell'infezione hanno subito danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile. L'aiuto sarà limitato ad una sola annata agraria, ma potranno essere compensati costi o perdite causati dalla Xylella verificatisi fino a tre anni prima". I costi ammissibili riguarderanno la distruzione delle piante e la perdita di prodotto.
 

La Cun per la filiera olio muove i primi passi

"Il nostro impegno a sostegno dell'olivicoltura si mantiene alto - ha infine concluso L'Abbate - e proseguirà anche attraverso la costituzione della Commissione unica nazionale di filiera che ha iniziato a muovere i primi passi, nonostante l'emergenza Covid-19".