Domanda e offerta comunicano in modo rapido: una breve ricerca e in 48 ore l'azienda può iniziare la collaborazione con il lavoratore selezionato.
A pochi giorni dall'apertura ai lavoratori, che ad oggi hanno popolato la piattaforma di 1.400 profili, Humus Job è ora disponibile per le aziende agricole di tutto il Piemonte.
Parola d'ordine: trasparenza
Humus Job chiede alle aziende la sottoscrizione di un protocollo di trasparenza sulla contrattualizzazione e sulla dichiarazione delle giornate lavorative. I lavoratori caricano i propri documenti e le aziende sanno a chi si stanno rivolgendo. Inoltre il contratto di lavoro viene caricato sulla piattaforma, il che consente di tracciare la regolarità dell'assunzione.Grazie alla piattaforma si potranno contattare le persone direttamente online e quindi evitare il movimento dei lavoratori in ricerca di impiego nelle campagne. La piattaforma consentirà la verifica dei documenti dei lavoratori, i quali potranno recarsi nelle aziende con il contratto in mano.
A entrambe le parti sarà richiesto di tenere traccia delle giornate lavorative e presto sarà rilasciato un bollino etico di qualità etica del lavoro.
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Contratti di rete
Il team di Humus opera inoltre per promuovere contratti di rete tra imprese agricole, una forma di collaborazione che permette alle aziende che vi partecipano, pur mantenendo ognuna la propria autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato condividendo alcuni costi fissi (per esempio legati alla burocrazia).Com'è nata l'idea?
La piattaforma Humus Job nasce da un anno e mezzo di lavoro: Humus ha ascoltato le aziende, i lavoratori, i sindacati e le associazioni datoriali. Ha cercato di rispondere alle esigenze di ognuno, tentando una mediazione che rispondesse in maniera forte alle necessità del settore.Partita dalla piccola Valle Grana, nella provincia di Cuneo, Humus è una startup innovativa a vocazione sociale impegnata a favorire la regolarità delle assunzioni, fornendo servizi funzionali e pratici per le aziende agricole del territorio.
Tre i fondatori impegnati da anni in progetti di sviluppo territoriale e di integrazione di migranti: Elena Elia, psicologa e psicoterapeuta, che lavora da anni nell'ambito della migrazione e in progetti di attivazione di comunità insieme a Claudio Naviglia, Ceo di Humus e antropologo e Luca Barraco, educatore convertito da anni all'agricoltura.
Humus è nata da un incontro: l'Associazione MiCò (Elena e Claudio) e la Banda Valle Grana (Luca e altre aziende del territorio). MiCò lavora per l'integrazione dei migranti e la Banda è una rete di aziende agricole che vogliono valorizzare la valle in cui vivono, creando occasioni di sviluppo economico comunitario.
L'idea di unirsi sorge dal pensiero che i piccoli attori economici di un territorio possano creare lavoro e integrazione se uniscono le loro forze e cominciano a lavorare in rete, proprio come l'humus che ci insegna quanto la mescolanza di elementi sia essenziale per generare nuova vita.