In particolare è stato messo in evidenza che per la gestione dell’emergenza tra il 2014 e il 2015, in tutto il Paese sono stati avviati controlli massicci al fine di monitorare tutti i contesti territoriali potenzialmente sensibili al batterio. Complessivamente in tutta Italia sono state portate a termine quasi 33.600 ispezioni. In base all’esito di tale attività di analisi, è scritto nella relazione, “l’intero territorio italiano ufficialmente indenne da Xylella fastidiosa, ad eccezione delle aree delimitate delle province di Lecce e Brindisi”.
Per quanto riguarda l’attuazione delle previste buone pratiche agricole per il contenimento della diffusione dell’insetto vettore del batterio. la cicalina sputacchina, in base ai dati del Commissario, risultano lavorati oltre 62 mila ettari di terreni. Tali operazioni hanno consentito una notevole riduzione della presenza dell’insetto vettore allo stadio adulto. Su questa attività la relazione espressamente riporta “il grande ruolo svolto dalle associazioni degli agricoltori, che hanno volontariamente messo a disposizione mezzi e competenze tecniche, lavorando anche terreni non di proprietà e contribuendo in maniera determinante all’eliminazione dell’insetto vettore nel suo stadio giovanile”.
Gli interventi del Piano che hanno riguardato strade pubbliche, canali, ferrovie hanno visto la lavorazione di oltre 1200 Km lineari, con un tasso di completamento vicino al 70%.
La relazione inoltre ricorda: “Per la prima volta in Italia, con il decreto legge 51/2015 convertito in legge il 2 luglio scorso, si è deciso di attivare il Fondo di solidarietà nazionale per il ristoro di danni alle aziende agricole e ai vivaisti colpiti dall’emergenza fitosanitaria Xylella fastidiosa. Lo stanziamento previsto è di 11 milioni di euro, per i quali nelle prossime settimane verranno avviate le procedure previste, che coinvolgono la Regione Puglia nella stima dettagliata dei danni e il ministero delle Politiche agricole nella dichiarazione dello stato di eccezionale avversità. A tali risorse sarà fondamentale aggiungere un contributo europeo con l’obiettivo di salvaguardare il reddito delle imprese danneggiate”.
La decisione della Commissione Europea - nell’intento di rafforzare le misure di protezione per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa - ha previsto una diversa delimitazione della zona cuscinetto e della zona infetta, la creazione di una zona di sorveglianza, la possibilità di adottare specifiche misure di contenimento per la zona infetta della Provincia di Lecce, ritenuta zona in cui non è più possibile eradicare la Xylella fastidiosa.
Per l’attuazione delle misure previste il ministero delle Politiche agricole ha provveduto all’emanazione del necessario decreto di recepimento, così come ad un passaggio tecnico in Consiglio dei ministri per le opportune modifiche al Piano del commissario di Protezione civile.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali
Autore: Mimmo Pelagalli