Le recenti vicende che hanno portato alla formazione del nuovo Governo e alla nomina del nuovo ministro dell'Agricoltura (il sesto in quattro anni...) sembrano non aver destato molta sorpresa per quanto riguarda gli aspetti “agricoli”. Pochi infatti i quotidiani che si sono occupati del passaggio di Maurizio Martina da Sottosegretario, quando al ministero sedeva Nunzia De Girolamo, a ministro. Una nota la si può leggere il 23 febbraio su “Brescia Oggi” che plaude al consenso bipartisan che questa nomina ha raccolto. Molti di più gli articoli a commento del crollo dei consumi alimentari e fra questi quello pubblicato il 26 febbraio sul “Corriere della Sera”. Poi la curiosa notizia di quell'agricoltore francese che per essersi opposto alla lotta contro la flavescenza dorata nei suoi vigneti sta rischiando una condanna. Stando a quanto riporta il “Secolo XIX” del 25 febbraio e “Repubblica” il giorno seguente, la sua colpa è quella di aver ignorato le ordinanze del suo Prefetto. Curiosa anche la notizia riportata sulle pagine di “Italia Oggi” del 25 febbraio secondo la quale agli avvocati è negata la possibilità di essere inquadrati come imprenditori agricoli. Ma in questo caso la vicenda è legata alle norme che sovrintendono l'iscrizione agli ordini professionali.

Mercati e opportunità
Sui mercati internazionali delle materie prime si registra intanto l'aumento della produzione di soia negli Stati Uniti, notizia riportata da “Il Sole 24 Ore” del 21 febbraio. Sul mercato interno fa parlare di sé la crisi del settore agrumario, argomento che ritroviamo sulle pagine de “La Sicilia” del 24 febbraio. Difficoltà anche per il mercato dei fiori, la cui produzione è in calo del 30%, come si può leggere in una breve foto-notizia pubblicata da “Il Sole 24 Ore” del 22 febbraio. Nonostante queste difficoltà l'agricoltura si appresta ad aprire nuove opportunità di impiego anche grazie alle nuove tecnologie digitali. Lo riporta il settimanale “Donna”, magazine distribuito il 22 febbraio insieme quotidiano Repubblica. Il 26 febbraio si apprende da “Il Sole 24 Ore” che per favorire il lavoro dei giovani in agricoltura è stata predisposta una banca dati alla quale rivolgersi per conoscere le opportunità disponibili. Un aiuto all'occupazione in agricoltura, scrive “Il Secolo XIX” del 27 febbraio, sarà stimolato anche dalla riforma della Pac che consentirà una più efficace distribuzione delle risorse. Da Bruxelles arriva poi la proposta, commentata il 27 febbraio sulle pagine di “Italia Oggi”, di allestire in occasione dell'Expo 2015 una mostra dedicata alle diverse applicazioni del precision farming, attraverso l'impiego dei sistemi di navigazione satellitare.

Soldi e semafori
I nuovi piani di sviluppo rurale sono in fase di avvio e “La Provincia Pavese” del 22 febbraio commenta gli aspetti positivi dell'accordo fra Lombardia e Piemonte per utilizzare queste risorse comunitarie. Non mancano tuttavia gli aspetti problematici, come quelli segnalati da “La Stampa” del 26 febbraio per il blocco dei finanziamenti destinati ad un nutrito gruppo di risicoltori, conseguenti ad alcuni problemi presenti nelle domande di aiuto. Da Bruxelles non solo cattive notizie, ma anche la conferma che il “semaforo” inglese apposto sui prodotti agroalimentari, che spesso prende di mira le nostre produzioni, è mal tollerato. Lo scrive “La Stampa” del 21 febbraio, mentre “Italia Oggi” del 26 febbraio conferma che solo la Germania si è allineata alle scelte della Gran Bretagna, contrariamente a quanto hanno fatto altri 17 Paesi.

Se la polemica fa autogol
Il Parmigiano Reggiano non si deve preoccupare del “semaforo rosso” inglese, ma delle polemiche sollevate dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto nei giorni scorsi il direttore del Consorzio di tutela, ora rimosso. Polemiche spesso strumentali all'eterna lotta fra le organizzazioni agricole. Se ne parla sulla “Gazzetta di Reggio” del 21 febbraio che ospita il parere di chi ritiene il Consorzio vicino agli interessi dei grandi gruppi. In difesa dell'operato del Consorzio interviene il giorno seguente la “Gazzetta di Parma”. E si torna il 26 febbraio sulle pagine della “Gazzetta di Reggio” per chiedere che cessi la polemica su questa vicenda che nuoce ad uno dei vanti del made in Italy. Appello inascoltato, come si apprende nello stesso giorno dalle pagine di “Italia Oggi”. E che si tratti solo di polemiche dannose lo conferma il 27 febbraio la “Gazzetta di Mantova”.

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