Si è aperto il confronto sull'articolo 68 della Pac relativo allo sviluppo della competitività agricola delle imprese e all’innovazione delle filiere. Un confronto già acceso nei toni e nei contenuti, dopo le proposte avanzate dal Mipaaf che interessano zootecnia (allevamenti bovini e ovicaprini), olivicoltura, comparto lattiero caseario e la filiera del tabacco, il grano duro e le assicurazioni agevolate.
In base al nuovo 'sostegno specifico' previsto dalla riforma della Pac (Health check), gli Stati membri potranno utilizzare - l'applicazione dell'art. 68 è infatti volontaria - un plafond fino al 10% del massimale nazionale per gestirlo attraverso nuove misure: di queste il 3,5% potranno essere misure accoppiate alla produzione, per il resto disaccoppiate.
Il plafond a disposizione ammonta a 420 milioni di euro, di cui - nell'ipotesi del Mipaaf - 273 per misure disaccoppiate (interventi agroambientali e assicurazioni) e 146,5 per misure accoppiate.

Con l'obiettivo di arrivare ad una posizione condivisa dalle organizzazioni e dalle associazioni di settore, il Mipaaf ha presentato due proposte di applicazione, ma non mancano le polemiche, in particolare con la Cia - Confederazione italiana agricoltori, che sull'argomento chiede il "pieno coinvolgimento di tutte le organizzazioni agricole".
 
L’Italia applicherà l’articolo 68 entro il 1° gennaio 2010, dunque le decisioni sulle mi­sure finanziabili dovranno essere adottate entro il 1° agosto 2009. Sarà possibile utilizzare le risorse non spese della Pac (circa 145 milioni di euro l’anno) diminuendo il taglio applicato sui titoli all’aiuto in possesso degli agricoltori.
 
Parte accoppiata
Bovino (59,5 milioni di euro): il sostegno prevede 3 misure, due delle quali destinate alla linea vacca nutrice mentre la terza a sostegno della macellazione.
Ovicaprino (8 milioni di euro): sostegno al miglioramento genetico dei greggi con l'introduzione e il mantenimento di arieti e sostegno alla produzione e commercializzazione di agnelli e capretti aderenti a sistemi di qualità Dop, Igp e sistemi volontari di qualità.
Olio d'oliva (6 milioni di euro): sostegno alla produzione di olio extravergine di oliva Dop-Igp.
Latte (33 milioni di euro): sostegno alla produzione di latte di qualità.
Tabacco (25 milioni di euro): sostegno alla produzione di tabacco di qualità.
Zucchero (15 milioni di euro): aiuto ai produttori di barbabietola da zucchero che utilizzano semente certificata e confettata.
 
Parte disaccoppiata
Avvicendamento (50 milioni di euro): aiuto ai produttori che praticano l'avvicendamento triennale con colture miglioratrici nelle zone di montagna e di collina interna delle Regioni meridionali.
Assicurazioni (120 milioni di euro): aiuto alla sottoscrizione di premi assicurativi, mentre altri 40 milioni saranno utilizzati dall’Ocm vino all’interno del programma di sostegno per l’attivazione della relativa misura di sostegno alle assicurazioni.
Per quanto riguarda il grano duro - come riporta Il Punto Coldiretti - il Mipaaf ha trasferito la misura accoppiata tra le misure disaccoppiate, aumentandone lo stanziamento a 50 milioni di euro liberando risorse per altri settori produttivi (olio d'oliva e zucchero). Il trasferimento della misura accoppiata per il grano duro nella parte disaccoppiata ne ha modificato la struttura prevedendo un aiuto ai produttori che praticano l’avvicendamento triennale con colture miglioratrici nelle zone di montagna e di collina interna delle Regioni meridionali. La misura andrebbe estesa alle aree a vocazione tradizionale per il grano duro.
Tra le misure messe in campo dal nuovo strumento si prevede inoltre il sostegno delle assicurazioni per un importo pari a 120 milioni di euro, mentre altri 40 milioni di euro saranno utilizzati direttamente dall’Ocm vino all’interno del programma di sostegno per l’attivazione della relativa misura di sostegno alle assicurazioni.
In sostanza, le risorse necessarie per la gestione dell'articolo 68 (circa 316 milioni di euro) e tolto il non speso della Pac (circa 145 milioni di euro), l’ammontare del taglio ai titoli dovrebbe essere di 171 milioni di euro.

Le polemiche
Per la Cia dell’Abruzzo, del Molise, della Puglia, della Basilicata, della Campania, della Calabria, della Sicilia e della Sardegna quella sull'art. 68 è una proposta “lesiva dei diritti degli agricoltori e degli allevatori delle regioni del Sud e malcela un forte antimeridionalismo. E' un deciso attacco alla dignità degli agricoltori del Mezzogiorno”. In una lettera inviata agli assessori all’Agricoltura di queste regioni, la Cia sottolinea come si tratti di una proposta “fortemente penalizzante per gli agricoltori e gli allevatori di queste Regioni”. E il presidente, Giuseppe Politi, ha a sua volta fatto presente al ministro Zaia che “da quando si è insediato, da più di un anno, il Tavolo verde, istituito per legge, non è stato mai convocato".
 
E il titolare del Mipaaf, in una nota, sottolineato che “come era da attendersi, da parte della Cia non è arrivata alcuna proposta organica sull’utilizzo dei 420 milioni della Pac in base all’art. 68. Me lo aspettavo, già cinque mesi fa Politi mi aveva comunicato che non avrebbe presentato alcunché di organico. Dunque: che senso ha la dialettica che ho sviluppato oggi con la Cia? Non voleva essere una sfida. Volevo dire che l’agricoltura italiana ha bisogno di chi sia in grado di criticare e di fare proposte. Ha bisogno di uscire dal gioco delle parti secondo il quale se il ministro è di un colore si deve necessariamente stare all’opposizione. So anch’io che è impossibile per chi abbia associati in Sicilia e in Trentino mettere nero su bianco una proposta organica".