Come andrà l’Italia del vino nel 2009? La crisi c’è, ma dalle 50 aziende tra le più importanti del Belpaese, per storia, volume d’affari e immagine, a cui www.winenews.it, in collaborazione con Vinitaly (Verona, 2/6 aprile 2009), ha chiesto come vedono il 2009 appena iniziato, arriva un sentiment abbastanza positivo, relativamente ad un anno pieno comunque di incertezze.
 
Il 2009, per il mondo del vino nel suo complesso, è un anno che le aziende sondate sentono “a pelle” essere tutto sommato incoraggiante e meno nero di quanto lo si dipinga: il 60% del campione, infatti, lo reputa in prospettiva abbastanza positivo, il 5% positivo e il 35% negativo.
Guardando in casa propria, le aziende non cambiano sostanzialmente le loro previsioni: il 60% si aspetta un 2009 abbastanza positivo, il 15% positivo, ma c’è anche un 25% che vede addensarsi nubi tempestose sulla propria azienda. A sostenere questo dato le previsioni sul fatturato 2009, che indicano, nel 65% delle risposte, almeno una confortante stabilità e nel 15% addirittura un fatturato in crescita, contro un 20% che lo prevede, invece, in calo. L’export continuerà a rappresentare un punto di riferimento: il 75% delle cantine si aspettano almeno di ripetere i risultati 2008.

Le 50 cantine ritengono però che il 2009 sarà un anno da monitorare con particolare attenzione: il presente, e soprattutto il futuro, rimangono incerti, ed è impensabile che il mercato del vino possa essere completamente immune dalla crisi che sta, purtroppo, colpendo tutti i livelli dell’economia mondiale. Quello che preoccupa di più gli imprenditori del vino italiano è la debolezza dei consumi, soprattutto interni (46%), al secondo posto, con la stessa percentuale (22%), i problemi valutari e la possibile perdita di competitività internazionale, e, al terzo posto, stessa percentuale (5%), la concorrenza degli altri Paesi produttori e le incognite politico-economiche.

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