Oltre alle comuni pratiche colturali, i frutticoltori devono gestire anche la crescita dei polloni. Si tratta di germogli che nascono dal legno vecchio, sottraendo risorse che la pianta potrebbe meglio destinare alla produzione fruttifera. Sono comuni su specie come nocciolo, vite, olivo e altri fruttiferi.

 

L'eliminazione dei polloni favorisce una migliore distribuzione dei nutrienti verso i germogli fruttiferi e contribuisce a mantenere pulito il terreno sotto la pianta. Questa operazione, detta spollonatura o "potatura verde", è necessaria per ottimizzare la crescita e la produttività delle colture arboree.
Si effettua in primavera prima che i polloni siano troppo alti, intorno ai 10-20 centimetri.

 

La spollonatura può essere svolta in tre diverse modalità: meccanica, manuale o chimica.

Quella meccanica prevede l'utilizzo di macchinari specifici, spollonatrici, che in poco tempo eliminano i polloni; quella manuale, precisa ma lunga e dispendiosa; infine, quella chimica che impiega prodotti specifici. 

 

Il metodo di spollonatura scelto influisce sui costi di gestione del frutteto, con differenze in termini di tempo e risorse impiegate.

Per rendere questa operazione più rapida ed efficace, è disponibile Spollonante G di L. Gobbi. Si tratta di un fitoregolatore contenente il 10% di Naa (acido alfanaftilacetico) in grado di controllare la crescita indesiderata dei polloni. Grazie alla sua formulazione, un solo trattamento è sufficiente per prevenire il ricaccio.

 

La dose consigliata è di 1 litro di prodotto, da diluire in 10 litri d'acqua. La soluzione è da distribuire direttamente sui polloni, bagnando soprattutto gli apici. Per garantire l'efficacia del trattamento, è importante effettuarlo prima che i polloni raggiungano la consistenza legnosa.

 

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(Fonte: L. Gobbi)

 

Questo articolo è stato modificato in data 11 marzo 2025 dopo la pubblicazione. In particolare, è stato corretto il valore della dose consigliata di prodotto da diluire in 10 litri d'acqua