Non conosce crisi il mercato italiano delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde. Il 2007 si chiuderà con un numero complessivo di 1.460.000 macchine vendute, con un incremento di poco superiore (0,7%) all’ottimo risultato del 2006, e con percentuali più consistenti per tutte le più importanti tipologie di macchine:+4,4% per i rasaerba, +3,2% per i decespugliatori, +2,9% per i trattorini.

Il fatturato sale a 670 milioni di euro, raggiungendo il massimo storico, in un mercato che negli ultimi dieci anni ha visto nel nostro Paese un incremento di unità vendute del 67% per i rasaerba, del 63% per i trattorini, del 59% per le motoseghe.

I dati di mercato - presentati questa mattina all’ExpoGreen di Bologna da Massimo Goldoni, Presidente dell’associazione costruttori di macchine per l’agricoltura e la cura del verde – dimostrano come l’Italia sia prossima a raggiungere i volumi dei principali Paesi europei, fra i quali figura al primo posto la Gran Bretagna, con un totale di 1.900.000 macchine vendute ogni anno, seguita dalla Germania con 1.800.000 macchine, e dalla Francia con 1.500.000.

L’intero mercato europeo, compresi i Paesi dell’area centro-orientale, assorbe circa il 35% delle vendite mondiali, mentre sono gli Stati Uniti, con il 50% del totale, il maggiore acquirente. Il restante 15% delle vendite è diviso fra tutti gli altri Paesi del mondo, a dimostrazione di come questo settore della meccanica abbia ancora enormi margini di crescita.
In questo scenario l’Italia può essere protagonista, essendo già oggi uno fra i principali produttori a livello mondiale (2.000.000 solo di riserba prodotti ogni anno), con un alto livello tecnologico e una strategia produttiva che vede parte della produzione già delocalizzata all’estero. Il netto incremento delle importazioni (+25% nel primo trimestre 2007) è da attribuire in buona parte proprio al “ritorno” di macchine fabbricate da aziende italiane presso siti produttivi all’estero, in particolare in Cina.