Queste condizioni di variabilità estrema di anno in anno, unite all'alternanza di periodi siccitosi e fenomeni temporaleschi estremi, devono essere affrontati dal viticoltore con strategie antiperonosporiche ad hoc. Di questo si è parlato durante la tappa di Controguerra (in provincia di Teramo) del Grape Field Tour 2017, il roadshow organizzato da Syngenta per far conoscere le sue novità in termini di difesa della vite.
"Inverni miti e primavere piovose sono le condizioni ideali per lo sviluppo della peronospora", spiega ad AgroNotizie Domenico D'Ascenzo, fitopatologo del Servizio fitosanitario della Regione Abruzzo.
"L'agricoltore deve adeguare le strategie di intervento seguendo i bollettini fitopatologici locali che forniscono degli alert in relazioni alle infezioni primarie, che sono poi quelle che determinano tutti i successivi eventi infettivi e dunque la pericolosità della malattia".
Uno degli elementi cruciali è un intervento precoce per difendere le giovani piante dagli attacchi del fungo. Secondo D'Ascenzo bisogna prestare la massima attenzione alle temperature di marzo e della prima quindicina di aprile, temperature determinanti per la maturazione delle oospore che poi danno avvio alle infezioni primarie di peronospora.
"Gli stadi fenologici della pianta più delicati sono la fase di differenziazione dei grappolini, quella pre e post fiorale e quella di chiusura del grappolo. Gli interventi precoci risultano essere determinanti per il buon fine della difesa", spiega D'Ascenzo.
"Un ulteriore elemento di complicazione nella lotta alla peronospora è dato dalle resistenze, sempre più diffuse, e dai cali di efficacia. Per questo è fondamentale utilizzare principi attivi differenti durante il corso della stagione e soprattutto seguire le indicazioni dei dosaggi presenti in etichetta e il numero di trattamenti massimi effettuabili".