Nelle ultime stagioni, fors’anche per alcune modificazioni climatiche, ha assunto una posizione di particolare rilievo il complesso della septoriosi (Zymoseptoria tritici e Parastagonospora nodorum), anni fa relegata agli ambienti più freschi e piovosi del centro e nord Europa. Il frumento duro risulta peraltro più sensibile di quello tenero a questa patologia.
La difesa da tale malattia, il cui scopo è difendere la foglia bandiera e le due sottostanti, è incentrata sull’uso delle strobilurine come pyraclostrobin, azoxystrobin, picoxystrobin, trifloxystrobin, ecc., e dei nuovi inibitori della succinato-deidrogenasi (SDHI). L’epoca di applicazione va dall’intervento erbicida di post-emergenza, soprattutto se eseguito tardivamente, fino alla distensione della foglia a bandiera. Inoltre, anche alcuni fungicidi triazolici, come per esempio prothioconazole, impiegati per la protezione dalla fusariosi della spiga hanno un’azione collaterale verso gli attacchi tardivi di septoriosi.
Tutti i prodotti sopracitati sono caratterizzati da meccanismo d’azione monosito e quindi esposti a rischi più o meno elevati di insorgenza di popolazioni resistenti. Questo fenomeno, riscontrato in Europa oltre dieci anni fa, nelle ultime stagioni ha iniziato ad interessare numerosi areali italiani, dove con sempre maggiore frequenza si riscontrano vistosi cali di efficacia a carico delle strobilurine. In mancanza di prove scientifiche definitive, non si può ancora parlare di vere e proprie resistenze, ma negare il fenomeno sarebbe quantomeno poco obiettivo. Lo stato delle cose è comunque molto vario da zona a zona ed in continua evoluzione.
L’unica possibile soluzione a tale problematica passa, per l’ennesima volta, attraverso la reintroduzione dei (talvolta bistrattati) prodotti di copertura multisito, come il mancozeb, attivo verso ruggini e septoria.
L’azione svolta dal mancozeb è molteplice: da un lato potenzia lo spettro d’azione dei fungicidi partners, dall’altro, grazie al suo robusto meccanismo d’azione multisito, protegge le altre molecole dai letali rischi di insorgenza di resistenze. Infine, merita considerazione il ridotto costo aggiuntivo di questa soluzione a fronte del grande beneficio tecnico ricavabile.
Penncozeb® DG, fungicida a base di mancozeb in ragione del 75%, si caratterizza per la sua duttilità che ne permette l’impiego in vario modo:
- all’epoca del diserbo
- alla foglia bandiera
- all’inizio della fioritura
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Fonte: Upl Italia