Con un decreto emesso dal ministero della Salute il 25 settembre scorso, è oggi possibile estendere l’impiego per l’applicazione del biofungicida AQ10, a base del fungo antagonista Ampelomyces quisqualis, alle principali colture orticole.
Tra queste elenchiamo le cucurbitacee (zucchino, zucca, cetriolo, melone, cocomero), le solanacee (pomodoro, peperone, melanzana), la fragola e la rosa. Esente da tempo di carenza e da residuo determinabile, AQ 10 potrà ora trovare una proficua applicazione grazie alla nuova etichetta dopo aver conquistato con successo notevole spazio sia sulla vite da vino che su quella da tavola.
Proprio su colture come le orticole e la fragola sono infatti maggiori i rischi per gli operatori di lasciare residui indesiderati sul raccolto (pensiamo a colture come melone e zucchino che sono raccolte quotidianamente); ma oltre a questo, l’introduzione di AQ 10 nella strategia di difesa, specialmente in colture come la rosa, permette di ridurre significativamente i rischi di sviluppare ceppi di oidio resistenti ai tradizionali fungicidi di sintesi.
Questo biofungicida quindi, oltre allo sbocco applicativo più razionale, cioè quello in agricoltura biologica dove sono pochi i fitofarmaci impiegabili e regolarmente registrati, trova vaste possibilità di applicazione proprio nella difesa integrata, dove gli operatori curano altrettanto bene sia gli aspetti tecnici (efficacia, strategie antiresistenza, impatto sull’entomofauna, assenza di fitotossicità) che quelli ecotossicologici (assenza di residui, profilo tossicologico, impatto ambientale).
AQ 10 è semplice da utilizzare grazie alla formulazione in granuli idrodispersibili che ne permette la distribuzione mediante le tradizionali macchine irroratrici; le confezioni attualmente disponibili sono quelle da 15 e 60 g, sufficienti per soddisfare sia le esigenze dei sericoltori che per le orticole in pieno campo (il dosaggio su queste colture varia da 5 a 7 g/hl).

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