"I requisiti agronomici che hanno portato ad introdurre la quinoa, nel tradizionale piano di avvicendamento colturale in Italia, risiedono nella consapevolezza che inserire una nuova coltura che si contraddistingue per una migliore efficienza di utilizzo dell'acqua significa ampliare la biodiversità aziendale e migliorare la resilienza dei sistemi agroalimentari", introduce così alla quinoa Dora Inés Melo Ortiz, agronoma e ricercatrice presso l'Azienda Agricola Tundo Sebastiano.

 

La quinoa (Chenopodium quinoa Wild.) coltivata in Italia ha un ciclo primaverile estivo di circa 120 giorni dalla semina, a seconda del genotipo e delle condizioni climatiche. È una pianta piuttosto rustica che può prosperare con una quantità limitata d'acqua, tuttavia la riduzione delle precipitazioni può essere dannosa nel periodo della germinazione, in fase di fioritura e di riempimento del seme. La raccolta avviene tra la metà e la fine di luglio.

 

La quinoa è una pianta rustica che può prosperare con limitate quantità di acqua

La quinoa è una pianta rustica che può prosperare con limitate quantità di acqua

(Fonte foto: Quin®)

 

Le rese medie variano dai 15 ai 40 quintali ad ettaro di granella secca non selezionata, e vengono influenzate di maniera significativa dal tipo di varietà, delle condizioni pedoclimatiche e delle cure colturali in generale.

 

Per conoscere meglio la quinoa in tutti i suoi aspetti, dal campo alla tavola, si sono svolti due giorni di attività grazie a "Quinoa in Festa!", un'iniziativa organizzata dall'Azienda Agricola Tundo Sebastiano, situata ad Argenta (Fe) e circondata dal Parco del Delta del Po.

 

Con l'evento "2 giorni quinoa", svoltosi sabato 10 e domenica 11 giugno 2023, l'Azienda Agricola che porta il nome del suo fondatore ha riunito presso la propria struttura agrituristica Agrilocanda Val Campotto, esperti, curiosi, appassionati e golosi, per far conoscere la pianta erbacea che oggi viene annoverata tra i superfood grazie alle sue importanti proprietà nutritive e salutari.

 

L'obiettivo è stato quello di spiegare il grande potenziale di questa pianta, già a partire dal convegno iniziale, moderato da Adriano Facchini, tessitore sociale, in cui sono stati toccati tutti gli aspetti di questo pseudocereale.

 

Si è parlato, infatti, dell'adattabilità colturale della quinoa in Italia Settentrionale con Vincenzo Tabaglio, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza. Per poi analizzare gli aspetti tecnici della coltivazione con Dora Inés Melo Ortiz, ricercatrice e agronoma presso l'Azienda Agricola Tundo Sebastiano.

 

La quinoa è preziosa non solo per il prodotto che ne deriva, ma anche per il riutilizzo degli scarti di lavorazione della coltura stessa, come esposto da Stefano Manfredini professore ordinario del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell'Università di Ferrara.

 

A spiegare l'idea di coltivare la quinoa, e di come avviene la trasformazione in prodotti per una moderna alimentazione, è stato lo stesso Sebastiano Tundo, titolare di Quin® Filiera della Quinoa Italiana.

 

Del resto, sono tante le proprietà e i benefici nutrizionali della quinoa in una alimentazione sana come indicato da Patrizia Gnagnarella, staff scientist e dietista dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

 

Una salubrità che non per questo riduce il piacere gastronomico, come confermato da Davide Trombetta, presidente dell'Associazione Italiana Celiachia (Aic) dell'Emilia Romagna, durante l'intervento "La quinoa… Senza Glutine con gusto. Il ruolo della Associazione Italiana Celiachia".

 

La quinoa è una risorsa a tavola ma anche per la cooperazione e il territorio, come indicato dall'intervento di Ezio Redeghieri, responsabile delle politiche di filiera territoriale di Coop Alleanza 3.0.

 

Infine Filippo Pallara, delegato provinciale di Coldiretti, ha illustrato come la quinoa rappresenta un valore della filiera.

 

Oltre al convegno si sono tenute per i visitatori diverse attività ludiche, sessioni di yoga all'aperto, bagni sensoriali nella natura e la presentazione del libro "La verità, vi prego, sul cibo" di Monia Caramma. Inoltre, l'Azienda ha illustrato la coltivazione dello pseudocereale seguendo i protocolli di agricoltura biologica e dei principi di conservazione e rotazione dei terreni.

 

Durante l'evento si sono svolte delle visite guidate in campo

Durante l'evento si sono svolte delle visite guidate in campo

(Fonte foto: Quin®)

 

"Se il cambiamento climatico continua a minacciare la sicurezza alimentare del mondo, la quinoa biologica offre una soluzione sostenibile per la produzione di cibo a basso impatto ambientale. La quinoa, infatti, è sostenibile per natura, è una pianta che richiede poca acqua per il suo ciclo vegetativo, consentendo di ridurne i consumi e preservare l'ambiente", spiega Tundo.

 

La varietà coltivata dall'Azienda Agricola Tundo Sebastiano si distingue per il basso contenuto di saponine, la sostanza amara che naturalmente ricopre la maggior parte dei chicchi di quinoa coltivati all'estero. Ciò significa che la quinoa non viene decorticata, mantenendo tutte le proprietà integrali del chicco, come la concentrazione di minerali e fibre, nonché un sapore più intenso e ricco.

 

L'attività si estende su una superficie di oltre 200 ettari e vede la partecipazione di 20 coltivatori e 5 aziende partner impegnate in tutte le fasi: dalla raccolta alla trasformazione della varietà di quinoa Quin®, che appunto possiedono un basso contenuto di saponine e un sapore molto più profondo e ricco rispetto a quanto offre il mercato.

 

Sono queste le plusvalenze e i valori a partire dai quali l'Azienda si prepara  a dialogare con le principali insegne della Grande Distribuzione Organizzata, oggi sempre più determinata a intercettare le richieste dei consumatori.

 

"Per ora i servizi agli agricoltori messi a disposizione dall'Azienda sono una totale assistenza agronomica, logistica e organizzativa. Diamo la possibilità di avere un prodotto, sfuso o confezionato, in modo personalizzato per una quantità pari al 10% di ogni produzione", conclude Tundo.

 

Il risultato è un prodotto italiano, affidabile e di altissima qualità, merito di un processo controllato e tracciato in tutte le sue fasi: dalla coltivazione alla trasformazione in pasta, birra e altri derivati.

 

Commercializzata con il marchio Quin® la gamma di prodotti è caratterizzata da un ampio ventaglio di scelte a partire dalla farina e dai chicchi, alla quinoa soffiata al cioccolato per la colazione, dalla pasta in vari formati, a cracker e snack fino alla quinoa birrificata; un prodotto unico e naturalmente senza glutine come Quinoa Ipa e Quinoa Ale, dal delicato profumo di luppolo e dal sapore bilanciato.

 

Per la vendita e la commercializzazione della quinoa è stato creato un sito e-commerce. Un portale dove è possibile sfogliare l'ampio catalogo di prodotti, ma anche approfondire le origini e le caratteristiche di questo alimento.