"Febbraio non è un buon momento per le decisioni d'acquisto degli agricoltori, che vengono prese in buona parte nel mese di dicembre quando viene venduto il 25% dei trattori". Una delle motivazioni che hanno portato i costruttori in sede Axema a sostenere il cambiamento riassunta nelle parole di Remi Hanot, direttore marketing John Deere, presente con Hervé Gerard-Biard, direttore generale della divisione trattori di Kubota Francia (entrambi protagonisti di un singolare ruolo di influencer pro-Sima). "Novembre - ha aggiunto Hanot - risulta essere la miglior scelta per presentare al pubblico le novità del mercato".
Inoltre, in merito alla data, gli organizzatori chiariscono che non è stata una vera scelta ma un'esigenza dettata dal fitto calendario di eventi del polo fieristico Parco delle Esposizioni di Parigi Nord Villepinte. Insomma, non è una guerra all'Eima ma un insieme di fattori che si sono incastrati male; inoltre, i due i gironi di sovrapposizione - che verrebbero azzerati nel 2022 quando il Sima anticiperà l'Eima - sempre secondo agli organizzatori, non sono un problema. La vicinanza degli eventi può anzi essere un'opportunità.
Le due fiere infatti, avrebbero target differenti: il Sima vetrina trasversale sul mondo agricolo dalla meccanica alla tecnologia fino agli implements e l'Eima, piazza d'elezione per gli specializzati - know how tutto italiano - e per la componentistica. Una visione che, conoscendo bene entrambe le manifestazioni, genera in chi scrive qualche perplessità.
Sarà comunque solo il tempo a stabilire da che parte pende la bilancia e sarà sul campo che prenderanno forma concreta gli effetti del cambiamento. Un campo, come come più volte ribadito dai cugini francesi, di non belligeranza ma anzi, di opportunità.
Le novità del Sima 2020
Ferme ai blocchi di partenza le due manifestazioni devono quindi costruire nei prossimi mesi lo scenario con cui rispondere al pubblico e agli espositori giocando, da qui al 2020, le proprie carte al meglio. Se oggi Eima International, in fase ascendente da qualche anno, ha dalla sua i dati di affluenza di pubblico e di numero di espositori, il Sima sembra determinato ad invertire la rotta che ha visto le ultime edizioni della chermesse scendere la parabolica.Un nuovo logo, nuovi obiettivi, una nuova identità e nuove risposte a consumatori e costruttori, il poker messo sul piatto dal Sima che dichiara l'ambizione di voler offrire soluzioni reali per un'agricoltura sostenibile e produttiva.
"Il Sima sta evolvendo da show incentrato sulle macchine agricole a evento capace di abbracciare le tecnologie dedicate al settore agricolo e zootecnico" si legge nel comunicato stampa post evento. Un cambio di visione che riposiziona la fiera all'insegna della competenza - fanno sapere - con maggiore contenuto e più enfasi sulle innovazioni provenienti da tutto il settore agricolo e da tutto il mondo.
Il nuovo logo del Sima disegnato in un campo di grano
Contenuti che verranno espressi dalle aree strategiche di "Lavoro e formazione" dove offerta e ricerca lavoro si incontrano e l'esperienza diventa fruibile attraverso simulatori di realtà e più classiche conferenze; "Innovazione" dove il Villaggio dell'Innovazione costituisce un'area che anticipa e affronta le esigenze attuali degli agricoltori e dei produttori, lo Start up Village offre un trampolino di lancio per alimentare circa cinquanta giovani aziende e il villaggio robotico - in collaborazione con Fira - offre un'area dimostrativa dei più recenti robot agricoli; infine, l'area "Conferenze internazionali" sviscera temi quali agricoltura aumentata, robotica, agronomia, agricoltura biologica, attrezzature agricole e agro-ecologia, co-agricoltura, gestione delle variazioni climatiche.