Sono passati 40 anni dalla produzione dei primi sollevatori telescopici Jcb, ma la società inglese non ha smesso di puntare su queste macchine continuando a rinnovarle.
Recente il lancio dei nuovi Agri Pro 536-60 e Agri Pro 535-95, equipaggiati - come gli altri modelli della linea vista ad Eima 2016 e premiata al Machine of the year 2017 al Sima - con la trasmissione Jcb DualTech VT, un ibrido tra i sistemi idrostatico e powershift direct drive a tre velocità progettato appositamente per i sollevatori agricoli.

Gli ultimi due telescopici di casa Bamford si aggiungono ai modelli Agri Pro 531-70, Agri Pro 536-70 e Agri Pro 541-70, presentati in anteprima ad aprile 2016 e capaci di offrire una produttività superiore fino al 25 per cento rispetto ad altri macchinari nelle attività di movimentazione.

"Dopo aver apprezzato i vantaggi delle innovazioni introdotte sui tre sollevatori già in gamma, - ha affermato John Smith, general manager di Jcb Agriculture - gli agricoltori e gli imprenditori potranno usufruire della trasmissione ibrida e delle altre soluzioni tecnologiche Jcb su un modello più compatto o su uno più grande".
 
Nuovo sollevatore telescopico Jcb Agri Pro 536-60

Peculiarità di Agri Pro 536-60 e Agri Pro 535-95
Contraddistinto da un peso operativo di circa mille chilogrammi, Agri Pro 536-60 risulta capace di sollevare fino a 3.600 chilogrammi ad un'altezza massima di 6,2 metri e ben si adatta all'utilizzo in caseifici e allevamenti, dove le operazioni ordinarie possono essere eseguite con facilità sfruttando il controllo a bassa velocità e i tempi di ciclo veloci forniti dalla DualTech VT.

Diversamente Agri Pro 535-95, dotato di un solido braccio a tre sezioni con capacità di carico di 1.600 chilogrammi, vanta una capacità massima di sollevamento di 3.500 chilogrammi fino ad altezze di 9,5 metri ed è la macchina più indicata per le operazioni di carico delle balle svolte dai contraenti e dalle grandi aziende agricole.
L'accelerazione progressiva e rapida dell'innovativa trasmissione Jcb può essere impiegata da questo modello per gli spostamenti, mentre l'azionamento preciso a bassa velocità assicura la stabilità richiesta per il posizionamento dei carichi ad altezze elevate.
 
Jcb Agri Pro 535-95, ideale per caricare balle di fieno

In generale, una volta superati i 19 chilometri orari in campo o su strada, la DualTech VT passa automaticamente dalla modalità idrostatica a quella powershift, che permette cambi appena percettibili fra le tre velocità a disposizione fino alla velocità massima di 40 chilometri orari. La trasmissione ibrida assicura accelerazioni rapide, prestazioni ottime in pendenza e una generosa spinta nei tratti in salita, ma non è l'unica dotazione d'eccellenza dei due nuovi macchinari Jcb.

Infatti, come tutti i sollevatori telescopici dell'azienda - dall'Agri 536-60 all'Agri Super 560-80 - i nuovi Agri Pro possono contare sullo scuotimento automatico della benna e sul funzionamento controllato del braccio per cicli rapidi, permessi dall'idraulica avanzata Smart Technology.
Le funzioni di sicurezza, il monitoraggio del servizio, l'avviso di possibili guasti e la comunicazione di vari dati sono invece gestiti efficientemente dal dispositivo telematico LiveLink.

L'azienda di Rocester ha inoltre munito gli ultimi Agri Pro di cabina e comandi premium, di sospensione Smooth Ride per il braccio di serie e di motore Jcb EcoMax da quattro cilindri, che eroga una potenza massima di 145 cavalli - a 2.200 giri al minuto - e controlla le emissioni mediante sistema Scr+Doc, posizionato in modo tale da non interferire con la visibilità.
 
Parte idrostatica della trasmissione Jcb DualTech VT
                                              
Sollevatori telescopici da urlo con DualTech VT
Dai test comparativi effettuati da Jcb durante lo sviluppo dei modelli Agri Pro con trasmissione ibrida, è emerso che gli ultimi sollevatori giallo-neri presentano un miglioramento della produttività del 13 per cento rispetto agli equivalenti Agri Super e perfino del 25 per cento rispetto ai telescopici della concorrenza.
In particolare, l'incremento di produttività è stato pari all'8,5 per cento in fase di carico, pari al 16 per cento in fase di traino e addirittura pari al 25 per cento nel corso delle operazioni di movimentazione.