Storia partita all'inizio del '900 quando i trattori, e all'epoca nasceva il C18 del quale vennero prodotti più di 1000 esemplari, si facevano ancora artigianalmente tanto che, come raccontato da un ex dipendente dell'azienda, "l'albero a camme lo facemmo con la lima!".
Autoseminatrice C18 del 1957 con motore diesel 4 tempi, 2 cilindri da 18 cavalli, tre marce avanti e una indietro
"Un marchio rappresentativo di un'azienda - ha affermato Tomaso Carraro vicepresidente del Gruppo -, con i piedi bel saldi nella storia ma la testa testa orientata al futuro" proprio come potrebbero far pensare gli storici Tre Cavallini che, cambiando direzione, sono ora "lanciati a tutta velocità" verso nuove frontiere.
Evoluzione grafica del brand dal 1957 ad oggi
Fanno compagnia al C18 nell'esposizione del museo, il trattore C23, pensato nel 1959 per il campo aperto e realizzato in due versioni, stretta e larga, fino al 1964, il trattore 230, primo trattore a quattro ruote motrici prodotto a partire dal 1964, il cingolato 555 del '69 e il trattore 354 del '74, tra i primi ad assomigliare a un trattore moderno.
Modelli esposti al Museo del trattore Oscar Carraro. Al centro Tomaso Carraro
Dal 1957 a oggi
"È solo l'inizio di un museo - ha affermato Mario Carraro - e chissà che nella sua evoluzione non veda l'ingresso di macchine John Deere, Massey Ferguson o Claas che qui, presso lo stabilimento di Rovigo, realizzano le proprie gamme di trattori speciali".
La qualità al centro di tutti gli interessi e la forte attenzione al progresso tecnologico, infatti, hanno fatto oggi dell'azienda un centro d'eccellenza internazionale nella progettazione e produzione di trattori specializzati per vigneto e frutteto.
A riprova di ciò, nello stabilimento di Rovigo, oltre alle macchine a brand "Tre Cavallini" prendono vita dagli anni '80, quando iniziarono le prime importanti collaborazioni, macchine di diverso Gruppi industriali quali, appunto, la rossa di Agco, l'americana casa del cervo e la verde Claas.
Stabilimento produttivo di Rovigo. Macchine Claas, Massey Ferguson e Jhon Deere in linea di assemblaggio
A tappe verso l'eccellenza
Quale segno tangibile dell'importanza che l'azienda ripone nella qualità dei propri prodotti, nel 2011 la sede veneta ha avviato un progetto di rinnovamento completo delle modalità produttive in chiave “lean”, attraverso il progetto APS – Agritalia Production System.
2015, la crisi c'è ma gli specializzati resistono
Un percorso orientato alla qualità e all'eccellenza che, sicuramente, ha contribuito al raggiungimento dei risultati positivi registrati dal Gruppo.
Il primo trimestre 2015, infatti, si chiude con un fatturato pari a 33,6 milioni di euro con 1125 trattori, in crescita rispetto ai 19,3 milioni di euro - 730 trattori - registrati al 31 marzo 2014.
Ciò è riconducibile alla tenuta del comparto dei trattori specializzati e al riscontro positivo registrato dai nuovi prodotti lanciati dallo stabilimento di Rovigo nella seconda parte del 2014.
Carraro Agricube FB90
"Nel primo trimestre dell'anno in corso, Agritalia ha saputo sfruttare l’opportunità del mercato favorevole aumentando le cadenze produttive e il livello di servizio - fa sapere il Gruppo in un comunicato stampa nel quale si conferma una previsione soddisfacente del portafoglio ordini per l'intero 2015.
A questo - continua il comunicato -, si aggiungono gli effetti positivi di un notevole miglioramento di efficienza nella gestione della produzione".