Ma non solo. La barra ottica a infrarossi, prodotta internamente in casa Ferrari, di cui è dotato ciscun elemento - presente in numero pari alle file da sarchiare -, sfrutta la particolare reazione della fonte luminosa a infrarosso per identificare, in fase di avanzamento, le piantine coltivate agendo sulle infestanti nelle aree di terreno libere da coltivazione.
L'elaborazione dell'immagine virtuale che ne deriva, permette di gestire attraverso un processore, presente su ciacun elemento, l'apertura e la chiusura delle zappe.
Ogni unità di sarchiatura, in numero da due a sei disponibili anche in versione multibaulo, opera con modalità indipendente dalle altre grazie al controllo di una scheda madre che, con precisione e rapidità di risposta, gestisce l'azionamento delle lame.
Il pannello touch screen presente in cabina, permette all'operatore di interagire con la macchina e impostare i parametri di lavorazione ma anche di monitorarne il lavoro.
Costituita da un telaio snodato in grado di traslare lateralmente rispetto al senso di marcia grazie all'azione di pistoni idraulici controllati dalla scheda madre interfacciata con tutti gli elementi di sarchiatura, Remoweed si caratterizza per interfila minimo di 27 centimetri e garantisce una produttività di dodicimila piante per ora per interfila.
Il costo relativamente contenuto della tecnologia utilizzata da Remoweed, ne fa una macchina appetibile anche per agricoltori medio-piccoli.
Superando alcuni limiti tecnici, infine, Remoweed lavora indipendentemente dall'umidità, da sbalzi di temperatura e dalla presenza di polvere andando a meccanizzare l'operazione di sarchiatura tra le piante di una stessa fila fino ad oggi gestita manualmente così da ridurre i costi di manodopera di sempre più difficile reperimento ma anche l'impiego di prodotti chimici a tutela dell'ambiente e del consumatore.