A fine estate diamo la consueta sbirciata sui mercati agricoli mondiali.

In sintesi: a livello globale continua la galoppata dei prezzi per gli oli vegetali e per il latte. Dall'inizio del 2024 entrambe le categorie di prodotto hanno guadagnato oltre un quinto del loro valore iniziale.

 

Nell'Unione Europea, per il latte, gli organi ufficiali prevedono un tasso di crescita risicatissimo (+0,1%) e molto inferiore a quello degli ultimi 10 anni (+1,2%). La diffusione nell'Unione di differenti epidemie (blue tongue, afta…) e gli eventi meteo negativi fanno valutare, all'analista di mercato Aretè, un calo produttivo in area Ue per il 2025 dello 0,7%, un dato che condividiamo.

 

Gli oli vegetali hanno un mercato più volatile, ma negli ultimi mesi hanno avuto una netta crescita dei prezzi soprattutto per gli oli di palma, soia (da notare però la débâcle delle farine di soia) e girasole. Fa eccezione l'olio di colza, con ribassi da luglio.

 

In salita, ma con più calma, i prezzi mondiali delle carni. Crescono le carni bovine e ovine, le avicole sono stabili con lieve tendenza alla crescita, in declino invece le suine.

 

In ribasso sono invece lo zucchero e i cereali. Per lo zucchero il mercato mondiale risente delle abbondanti raccolte in India, Thailandia e Brasile.

 

In Europa la situazione è diversa e i prezzi sono oggi nettamente superiori a un anno fa.

Per i cereali, sia globalmente sia a livello europeo, si notano incrementi talora anche significativi per il mais per effetto di una minore offerta in Europa continentale (dove già si rilevava una contrazione delle superfici del 5%) e nell'area del Mar Nero. Il mercato mondiale del grano vede un eccesso di offerta da parte dell'emisfero Nord che condiziona i prezzi; i maggiori analisti internazionali prevedono una lieve recessione dovuta all'abbondante disponibilità di merce.