Entro la fine del mese di marzo l'Italia riceverà notizie da Bruxelles che riguardano la valutazione del Piano Strategico Nazionale presentato da Roma, come previsto, a dicembre 2021. A dirlo è Maciej Golubiewski, capo di Gabinetto della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Ue, presente il primo marzo scorso a Verona per celebrare i sessanta anni della Politica Agricola Comune (Pac).
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Il Piano Strategico Nazionale è, in pratica, l'interpretazione italiana della nuova Politica Agricola Comune, al via dal 2023, e c'è molta attesa nel mondo agricolo per le annotazioni che arriveranno da Bruxelles. Golubiewski ha detto: "Io non mi preoccuperei per le osservazioni che arriveranno, l'Italia è un modello per molti altri Paesi su come coniugare sostenibilità e produttività".
Lo scorso primo marzo, il giorno prima del via alla 115ma edizione di Fieragricola, Rassegna Internazionale dell'Agricoltura che vede la partecipazione di 11 Paesi e di 520 espositori, si è voluto festeggiare l'anniversario dei sessanta anni dalla prima programmazione con un Summit Internazionale dal titolo: "Sessant'anni di Politica Agricola Comune: quali le sfide per la Pac? La vision al 2050". Un evento sul quale è aleggiata l'inquietudine per la guerra in Ucraina. Mettere assieme sostenibilità e produttività è sicuramente una delle sfide ma le altre parole chiave della giornata sono state innovazione e autosufficienza alimentare, un concetto quest'ultimo che richiama l'autarchia e che, se il Summit si fosse tenuto a gennaio, come inizialmente previsto, forse non sarebbe stato così protagonista.
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Ma andiamo con ordine, la giornata voleva essere anche celebrativa e, in fondo, lo è stata: praticamente tutti gli oratori hanno riconosciuto il ruolo centrale che la Pac ha avuto nel fare l'Europa. "Grazie alla Pac abbiamo sostenuto la crescita agricola e alimentare dell'Europa, che è stata indubitabilmente una delle chiavi di volta per costruire la crescita economica e sociale dell'Unione", ha detto il presidente di VeronaFiere, Maurizio Danese.
"Sessant'anni di Pac - ha detto Herbert Dorfmann, deputato del Parlamento Europeo - non sono solo sessanta anni di politica agricola, ma sono sessanta anni di Unione Europea, con il ruolo fondamentale di garantire la sicurezza alimentare in un momento in cui ancora si soffriva la fame nel continente". Dorfmann, atteso a Verona, ha parlato in collegamento video, trattenuto in Parlamento dalla crisi Ucraina.
Le sfide che sono davanti, rese ancora più evidenti dallo schizzare dei costi di produzione degli ultimi mesi, hanno tenuto vivo il dibattito. "Transizione ecologica, digitalizzazione, la pandemia ci ha dimostrato che l'Ue deve diventare autosufficiente, deve tornare a fare cose" ha detto il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, anche lui in collegamento video.
"L'innovazione è il cavallo attraverso il quale cavalcare le praterie dell'agricoltura per i prossimi quaranta anni. Solo attraverso l'innovazione potremo produrre cibo, garantire sicurezza alimentare a tutte le popolazioni europee nel rispetto dell'ambiente, riducendo gli sprechi energetici e il consumo di fonti non rinnovabili. Abbandoniamo le ipocrisie, qualsiasi tipo di attività produttiva ha un impatto sull'ambiente, attraverso le nuove tecnologie possiamo ridurre gli input. Stiamo cercando di affrontare il tema idrico nel Pnrr, possiamo usare meno chimica, meno agenti esterni che hanno impatto. L'innovazione è il tema centrale. L'energia è l'altro tema, energia che viene consumata e sprecata ma che nel settore agricolo può essere un reddito aggiuntivo. Chi meglio dell'agricoltura può aggiungere un reddito legato alla produzione di energia da fonti rinnovabili?", si è chiesto il ministro.
"Questa è una Pac - ha detto Paolo De Castro, deputato del Parlamento Europeo - che cerca di fare la sintesi di tre dimensioni, ambientale, sociale ed economica, perché le aziende devono essere competitive. Il Piano Strategico Nazionale è il passo importante di responsabilità che le istituzioni hanno dato agli Stati e oggi è responsabilità anche loro centrare gli obiettivi. Abbiamo davanti la sfida di riannodare il rapporto con la società che un po' si è rotto, l'agricoltura è parte della soluzione al problema di sostenibilità ambientale".
Non potevano mancare, in un evento dedicato ai sessanta anni della Pac, i rappresentanti degli agricoltori italiani che non hanno lesinato critiche a come è stata impostata la prossima programmazione Pac.
"Noi abbiamo prodotto uno studio d'impatto" ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. "Il settore agricolo italiano ne uscirà danneggiato. Con il taglio delle risorse, minori trasferimenti, la convergenza interna… pochissimi sono i settori che ne usciranno indenni, tutti perderemo qualcosa".
"L'Europa in questa fase ha sempre avuto una visione di breve respiro. Se stiamo a quello che è stato fino a qualche settimana fa - ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - questa dovrebbe essere l'ultima Pac, invece noi dovremmo puntare ad avere una forma di autosufficienza produttiva".
"Questa Pac è un compromesso - sono state le parole di Franco Verrascina, presidente Copagri - ma è un compromesso che dà un taglio alla risorse sopra al 10%. Una Pac che chiede agli agricoltori di fare di più, i costi delle politiche ambientali vengono scaricati sugli agricoltori e con questa situazione geopolitica, mi crea preoccupazione".
Più positivo il pensiero di Dino Scanavino, presidente di Cia: "La Pac ha assegnato agli agricoltori una funzione, ma questo fatto è solo una componente del business plan. La transizione ecologia ci dice che il mondo ha alzato il livello di attenzione su salubrità degli alimenti, questione ambientale, vita sociale. Dobbiamo trasformare un apparente problema in una risorsa. La transizione ecologica sarà tanto più efficace quanto più sarà profittevole per gli agricoltori. Questa Pac premia i comportamenti, non la produttività. Questo va affrontato, ma la Pac è solo una componente, ci condiziona fino a un certo punto".
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Un momento del Summit Internazionale "Sessant'anni di Politica Agricola Comune: quali le sfide per la Pac? La vision al 2050"
(Fonte foto: Ufficio stampa Copagri)