Si guarda con sempre maggiore attenzione all'export e non solo per il vino. Ma aumentano le preoccupazioni per le tensioni politiche che contrappongono da una parte Usa e Europa e dall'altra la Russia.
Si parla con insistenza dei dazi che verranno. Già il pomodoro italiano li paga quando sbarca in Cina, mentre Pechino invade i nostri porti con le sue conserve.
Giù il prezzo del mais, e le superfici coltivate si contraggono. Mentre la soia esplode nei paesi del Sudamerica.
Dopo pioggia e gelate si contano i danni, mentre in Puglia continua l'avanzata della Xylella. Ma c'è una svolta nella lotta alla cimice asiatica.
C'è chi propone di adottare filari di Barolo per seguire la bottiglia dalla sua origine sino alla lavorazione in cantina e chi suggerisce di utilizzare gli scarti dell'agricoltura per costruire case o per realizzare filati.
Questi sono solo alcuni dei temi dei quali si sono occupati i giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Aspettando il Vinitaly
Mancano poco più di due settimane al Vinitaly che aprirà i battenti a Verona dal 15 al 18 aprile. E già i media fanno a gara nel rilanciare notizie sul vino e nell'anticipare le novità che si potranno vedere (e bere) in fiera.Inizia “Il Sole 24 Ore” che il 24 marzo ospita una breve analisi sull'andamento di mercato, con prezzi spinti al rialzo dai grandi Doc.
Il “Messaggero Veneto” del 27 marzo ci tiene a precisare che al salone veronese ci sarà un'ampia presenza di aziende enologiche friulane, mentre il “Secolo XIX”, giornale ligure, ma sempre attento a cosa accade nel vicino Piemonte, dedica la sua attenzione ai successi dell'asti secco, da poco entrato nel segmento delle "bollicine".
Quali saranno gli elementi chiave del prossimo Vinitaly, dove si daranno appuntamento 4.319 espositori provenienti da 33 diversi paesi, lo si può leggere il 28 marzo su “Il Sole 24 Ore”.
Nello stesso giorno “La Stampa” ospita un'analisi sull'andamento dell'export dei nostri vini spumanti, che sui mercati mondiali possono vantare una crescita di cinque volte superiore a quella della media mondiale.
Il vino fra etichette ed export
Nonostante l'attesa della kermesse veronese, restano in primo piano alcuni nodi che il mondo del vino deve sciogliere. Fra questi le nuove formule per l'etichettatura dei vini che si vanno proponendo a livello comunitario, con l'indicazione dei valori nutrizionali.Come spiega “Italia Oggi” del 28 marzo, in molti continuano a preferire le attuali etichette, che evidenziano le origini del vino piuttosto che i suoi contenuti.
Poi c'è l'assillo del mercato e dei flussi di export, alla base dei successi del nostro vino. Anche questo un argomento affrontato da “Italia Oggi”, che partendo da un report di Nomisma prende in esame le principali rotte di esportazione, che vanno dalla Cina agli Usa e alla Russia.
Dazio e pomodori
Come evolveranno i flussi di export dipenderà poi dall'andamento delle tensioni politiche che vedono da una parte Usa ed Europa e dall'altra la Russia.A questo proposito Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimenare, esprime dalle colonne de “La Stampa” del 27 marzo forti preoccupazioni per le conseguenze che un inasprimento delle sanzioni all'indirizzo della Russia potrebbero comportare per l'export agroalimentare.
In tema di flussi di import-export “Il Sole 24 Ore” del 25 marzo commenta le incongruenze che coinvolgono le conserve di pomodoro.
Mentre sui nostri porti arrivano senza sosta partite di conserve cinesi, le nostre produzioni di qualità con destinazione Pechino devono sottostare al pagamento di pesanti dazi.
All'opposto, nessun dazio è previsto per le importazioni di riso da alcuni paesi asiatici, cosa che ha pesanti ripercussioni sul mercato italiano di questo cereale.
In conseguenza di queste importazioni "selvagge" di riso, denuncia "Il Sole 24 Ore" del 29 marzo, le quotazioni dell'arborio si sono dimezzate.
Bruxelles sembra tuttavia decisa a rivedere la situazione, quanto meno per evitare che nei flussi di importazione si possano celare irregolarità. Lo scrive il 24 marzo la “Provincia Pavese”.
Mercati in affanno
Per il mais i problemi sono legati alla contrazione dei prezzi di mercato che da tempo erode i margini degli agricoltori.Non stupisce allora che nel volgere di dieci anni, come si apprende dal “Mattino di Padova” del 24 marzo, si sia passati dai 67mila ettari coltivati a mais nel padovano agli attuali 36mila.
Mercato in caduta anche per il Grana Padano, che dai 7,3 euro al chilogrammo del gennaio 2017 è sceso agli attuali 6 euro. Le cause, scrive la “Gazzetta di Modena” del 28 marzo, vanno cercate nell'eccessiva crescita della produzione.
Su “Italia Oggi” del 28 marzo si parla della soia, ma in questo caso per commentare alcune impreviste conseguenze ambientali. L'espandersi di questa coltivazione in alcuni paesi del Sudamerica, e in particolare Brasile, Uruguay e Argentina, sta infatti modificando e mettendo a rischio interi ecosistemi.
I danni del maltempo
Per albicocche e susine della prossima stagione le preoccupazioni non vengono dal mercato ma dall'andamento climatico, dopo che le gelate notturne hanno messo in difficoltà le recenti fioriture. Se ne parla sulla “Gazzetta di Modena” del 23 marzo.Rischio gelate anche per le coltivazioni del Mezzogiorno, come spiega la “Nuova del Sud” del 25 marzo, gelate che fanno seguito a quindici giorni di pioggia durante i quali è caduto un quarto dell'acqua di tutto il 2017.
I danni delle avversità climatiche sono confermati nello stesso giorno dal “Quotidiano del Sud”, con una prima stima dei danni, che ammonterebbero a circa 400 milioni di euro.
Xylella, ancora lei
Si riaccendono in Puglia le preoccupazioni per gli attacchi della Xylella agli ulivi. “Avvenire” del 25 marzo denuncia infatti l'estendersi del patogeno, che ora minaccia anche gli ulivi del brindisino.Nello stesso giorno il “Quotidiano di Puglia” informa che è stata istituita una nuova zona cuscinetto che parte da Locorotondo e ora comprende anche Bari.
Un problema, questo della Xylella, che non riguarda solo l'Italia. Stando a quanto scrive “Nuova Sardegna” del 26 marzo, a fare i conti con questa patologia sono anche i mandorli della Spagna e gli ulivi della Corsica, mentre l'Italia è in infrazione per non aver rispettato i dettati europei.
Una nota positiva sul fronte fitopatologico viene dalla “Gazzetta di Saluzzo” del 28 marzo. Stando alle anticipazioni di questo giornale, per la lotta alla cimice asiatica è stata autorizzata l'importazione dell'insetto antagonista, che ne potrebbe frenare lo sviluppo incontrollato.
Da Bruxelles a Roma
Da Bruxelles arriva la notizia, riportata da “Italia Oggi” del 27 marzo, che per gli agricoltori sono stati innalzati gli aiuti de minimis, che ora possono giungere sino al tetto di 25mila euro.A questo aumento degli aiuti nazionali si contrappongono tuttavia le proposte di una riduzione del budget che Bruxelles destina all'agricoltura.
Se ne parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 marzo, per ribadire l'opportunità di non intervenire con tagli sulla Politica agricola comunitaria.
A livello nazionale “Italia Oggi” del 24 marzo ricorda che per le zone montane e svantaggiate, come pure quelle colpite dal sisma, è possibile avviare le istanze per ottenere i premi alla zootecnia.
Ma attenzione alle scadenze, le domande vanno presentate entro il 9 giugno.
Ancora su "Italia Oggi", del 29 marzo in questo caso, si possono leggere i dettagli sullo sblocco degli incentivi destinati ai giovani agricoltori, che possono contare su una disponibilità di 70 milioni di euro.
I filati con le vinacce
Non mancano le notizie legate ai risultati della ricerca, o a semplici curiosità. Fra queste ultime la notizia riportata da “QN” del 28 marzo, dove si racconta l'iniziativa di una cantina delle Langhe che propone di adottare un filare di barolo, da seguire in tutte le fasi della produzione, dalla potatura alla vendemmia, sino alla vinificazione.Curiosa anche la notizia riportata nello stesso giorno da “Italia Oggi”, che spiega come sia possibile utilizzare gli scarti dell'agricoltura per costruire case.
Non meno interessante l'impiego che si può fare con il riciclo delle vinacce.
Lo racconta "Il Manifesto" del 29 marzo descrivendo il brevetto di una tecnologia che consente di ricavare da questi scarti della lavorazione del vino un tessuto "tecnico". Da encomio il titolo dell'articolo: "Bacco da seta".
È invece legata alla mondo della ricerca, in questo caso l'Università di Torino, la messa a punto di nuove tecnologie per avvicinare agricoltura e consumatori, come l'incubatore domestico per la produzione di ortaggi. I dettagli si possono leggere il 25 marzo su "La Stampa".