Presentato pochi giorni fa dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, al Comitato interministeriale per la programmazione economica – Cipe, il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica al 2020 accelera la corsa dell'Italia verso quanto stabilito dagli obblighi europei nel Pacchetto clima energia '20-20-20' e nella strategia Ue della 'Road Map per una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050 - Roadmap for moving to a low-carbon economy in 2050'.

 

Obiettivi

Nella proposta presentata sotto forma di delibera, sono contenute misure che, spiega Clini, “si sposano con l'innovazione tecnologica e il cambio delle filiere di produzione mettendo l'economia europea in grado di competere con l'economia di Stati Uniti, India, Cina e Brasile, protagonisti di forti investimenti nelle nuove tecnologie a basso contenuto di carbonio”.

 

La proposta

Le misure previste passano per l’istituzione di un catalogo di tecnologie, sistemi e prodotti per decarbonizzare l'economia italiana; l’introduzione della carbon tax i cui proventi verranno destinati ad investimenti pubblici e privati per la riduzione dell’intensità di carbonio dell’economia anche attraverso il potenziamento del 'Fondo rotativo del protocollo di Kyoto'.

Entrano nel pacchetto pensato da Clini anche l’efficientamento energetico, la generazione distribuita e lo sviluppo di reti intelligenti per 'smart cities', l’eco-edilizia e l'estensione fino al 2020 del credito di imposta del cinquantacinque per cento già applicato all’efficienza energetica nell’edilizia per investimenti a bassa CO2.

Un punto del 'pacchetto' riguarda, infine, la gestione del patrimonio forestale boschivo e dei suoli agricoli sia come serbatoi di cattura della CO2 sia per la produzione di biomassa e biocombustibili di seconda generazione.

 

Gli impegni presi

L'obiettivo che si vuole centrare, ovvero il Pacchetto "20-20-20 inserito nella Road map lanciata più a lungo termine verso il 2050, impegna gli stati membri dell’Unione europea a raggiungere entro il 2020 il venti per cento di impiego delle fonti rinnovabili nel consumo primario di energia; il venti per cento di risparmio energetico in tutti i settori e il venti per cento di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra.

La proposta del Ministro Clini va, si legge in una nota del ministero, “nella prospettiva della Road Map, e pertanto le misure indicate per il 2020 rappresentano una tappa verso la riduzione dell’intensità di carbonio dell’economia italiana attuabile dalla combinazione, secondo l’approccio intersettoriale condiviso da tutti gli stati membri dell’Unione europea fin dal 2007, di politiche e misure per l’energia, l’industria, i trasporti, l’agricoltura, e per la finanza e la fiscalità 'verdi''”.