Di pochi giorni fa la pubblicazione del quindicesimo rapporto Nomisma sulla filiera nazionale del tabacco, un settore, si legge, di estrema rilevanza per l’economia nazionale il cui valore si stima essere di oltre 18,4miliardi di euro di cui quasi 14miliardi a titolo di gettito fiscaleIva più Accise.

Di forte impatto anche occupazionale, il comparto impegna circa 204mila addetti; di questi 50mila, costituiscono la componente agricola della filiera dedita alla tabacchicoltura che produce 89mila tonnellate di tabacco greggio su oltre 28mila ettari per un valore pari a 196milioni di euro.

 

Il 2010

Anno di svolta per la filiera, ha segnato il passaggio, nell'ambito dell'Organizzazione comune di mercato, da un sistema di aiuti parzialmente accoppiato ad uno totalmente disaccoppiato.

In linea con il trend degli ultimi dieci anni, si è riscontrata una sostanziale tenuta degli investimenti (-1,9 per cento di Sau sul 2009) ma una contrazione sia della produzione (-8,9 per cento) che del numero di aziende agricole ridotte di dodici punti percentuali e scese, quindi, sotto le 6mila unità.

Infatti, viene spiegato dal rapporto, l'onerosa coltivazione del tabacco per cui è richiesta molta manodopera, non sarebbe sufficientemente supportata dagli aiuti previsti nei Piani di sviluppo rurale né dai premi qualità definiti all'articolo 68 del Regolamento 73 del 2009.

 

Il post 2013

Il prossimo passaggio importante, avverrà in conseguenza della riforma della politica comune in fase di negoziato, che prevede una uniformità dei premi ettaro per gli agricoltori di uno stato o regione secondo un criterio di convergenza del valore di pagamento da attuarsi entro il 2019.

In tal caso si andrebbe verso una cifra sensibilmente inferiore all'attuale cifra disaccoppiata che stando alle prime stime, si attesterebbe intorno ai 300euro per ettaro.

 

Direttiva prodotto

Una ulteriore incognita è rappresentata dalle incertezze che ammantano il quadro normativo comunitario sui prodotti da fumo.

Il riferimento è, in particolare, alla revisione della Direttiva comunitaria 37 del 2001 in cui vengono definite le norme per la produzione, l'etichettatura e la vendita di questi prodotti.

Le modifiche andrebbe ad interessare tutte le fasi della filiera con un impatto stimato sul comparto agricolo che si tradurrebbe nella scomparsa di oltre 17mila lavoratori tra fissi e stagionali.

 

Ingredienti off limits

A preoccupare in particolare, è l'intenzione del legislatore di introdurre modifiche o divieti nell’utilizzo degli ingredienti per la produzione di sigarette.

Se ciò fosse applicato, le foglie di tabacco verrebbero equiparate ad 'ingredienti' delle sigarette e a farne le spese sarebbero alcune varietà di tabacco tra cui il Burley, coltivato in Campania, e impiegato come aromatizzante nella produzione delle miscele 'American Blend'.

 

Packaging

La volontà di introdurre il pacchetto generico prevista nella revisione della Direttiva prodotto è l'altra grande questione.

Il timore è che si assista ad un forte aumento dei prodotti contraffatti imputabile alla minore difficoltà di imitazione del pacchetto, con possibili impatti negativi sul valore della filiera e diminuzione del gettito fiscale.

Dal rapporto, si apprende che tale fenomeno ha raggiunto dimensioni degne di nota, andando ad assorbire nel 2010 il 3,4 per cento del mercato nazionale.