Fotovoltaico: saranno esclusi dagli incentivi solo gli impianti di nuova costruzione. Quanto definito all'articolo 65 del decreto liberalizzazioni per gli impianti fotovoltaici a terra, in base al testo approvato il primo di marzo scorso dalla Commissione Industria del Senato, dunque, non avrà effetto retroattivo.

 

Principali novità

Il testo approvato - 'Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 24 gennaio 2012, n° 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività', ora all'esame della Camera - ha stabilito che l'esclusione dal sistema di incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 riguarda solo gli impianti fotovoltaici a terra di nuova costruzione.

La disposizione non si applica per gli impianti in terreni di proprietà del demanio militare e per tutti gli impianti già autorizzati o in corso d'opera, che abbiano conseguito il titolo abilitativo al 24 marzo prossimo – entrata in vigore del decreto – a patto che siano funzionanti entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto Liberalizzazioni.

Invariato quanto stabilito sul limite di potenza - inferiore a 1 MW - e di superficie che non deve superare il dieci per cento sulla totale disponibilità del proponente.

Tali limitazioni non valgono però per gli impianti autorizzati o con iter autorizzativo avviato prima dell'1 gennaio 2011, purché siano funzionanti entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto Liberalizzazioni.

Nel rispetto dei principi della normativa europea, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas assicura per ciascuna azienda agricola la priorità di connessione alla rete elettrica per un solo impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza non superiore ai 200 kW.

Con il passaggio in Senato, infine, è stata annullata l'estensione delle tariffe incentivanti agli impianti sulle serre che vengono ora equiparati a quelli realizzati sui tetti degli edifici.

 

Il prossimo passo

Sarà l'approvazione teoricamente entro il 24 marzo prossimo, della legge di conversione del decreto Liberalizzazioni da parte della Camera dei Deputati che, va ricordato, potrebbe apportare nuove modifiche al testo dell'articolo 65.