Il calo del consumo di vino e la richiesta dei consumatori di una qualità sempre più elevata hanno mutato profondamente anche le tecniche ed i mezzi di coltivazione della vite. Per ottenere mosti di qualità e adatti alle diverse tipologie di vinificazione, infatti, è necessario ottimizzare la nutrizione della vite, assecondare il più possibile le sue esigenze nutrizionali, in funzione delle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche del suolo. 

I concimi proteici a base di Agrogel di Ilsa consentono di sostenere il vigneto in tutte le fasi fenologiche, garantendo il giusto apporto di azoto e degli altri elementi nei momenti opportuni e favorendo il processo naturale di assorbimento. 

Agrogel, infatti, è anzitutto fonte di nutrimento per i batteri del suolo, che degradano la sostanza organica e rendono gradualmente disponibili gli elementi essenziali per la crescita e la produzione della vite, intensificando la loro attività naturale proprio quando la vite ne richiede di più. Ciò consente di evitare carenze o eccessi nutrizionali, che possono portare la pianta a situazioni di stress, e di evitare la perdita di macro e microelementi per lisciviazione o immobilizzazione, anche nel periodo invernale, durante il quale i comuni concimi minerali sono poco assorbiti dalle piante e poco trattenuti dal terreno.

I prodotti Ilsa a base di Agrogel (Fertil supernova, Fertorganico supernova, Progress micro, Enne Kappa) possono essere forniti in autunno-inverno, in occasione della normale concimazione fosfatica, senza l'obbligo di frazionare la concimazione azotata e quindi di intervenire nuovamente alla ripresa vegetativa, in quanto gli elementi nutritivi trattenuti dalla matrice organica, non vengono persi durante il periodo di riposo. Ciò consente alla vite di avere sempre a disposizione sia macro che microelementi, indispensabili per una corretta nutrizione. 

E' dimostrato, infatti, che microelementi quali boro, silicio, molibdeno sono necessari per migliorare la produzione, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, per cui Ilsa consiglia l'impiego anche di concimi proteici fogliari a base di Gelamin, matrice organica azotata liquida, derivante da idrolisi enzimatica (e quindi ad alto contenuto di amminoacidi liberi), processo che le conferisce una perfetta miscibilità con qualsiasi formulato commerciale. L'applicazione di prodotti quali Ilsamin N90, Glucos K, Ilsamin Boro, o di biostimolanti come IlsacOn e Siliforce, in occasione dei normali trattamenti antiparassitari, così, consente alla vite di permanere in uno stato nutrizionale e sanitario ottimale, tale da ridurre sensibilmente anche l'incidenza delle malattie.

 

L'uva da vino in Europa e in Italia

In Europa si investono circa 4milioni di ettari a vite (60% della superficie mondiale) e l'Italia, i cui vini sono apprezzati in tutto il mondo, detiene il primato produttivo, sia in termini di quantità (50 milioni di ettolitri di vino e quasi 1,5 milioni di tonnellate di uva da tavola) che, soprattutto, di qualità, con il 60% del vino commercializzato a marchio Dop e Igp.

 

La nutrizione della vite e le necessità di azoto

La vite è caratterizzata da due fasi principali di assorbimento dei nutrienti: la prima coincide con il 'pianto' (in primavera) ed è fondamentale per l'annata in corso, la seconda si ha verso la fine della stagione vegetativa e serve per la costituzione di riserve, propedeutiche per l'annata successiva.

Le dosi sono molto variabili, perché molto diverse sono le condizioni climatiche ed agronomiche (varietà, portainnesti, forme di allevamento), che generano livelli produttivi e qualitativi differenti: i fabbisogni medi per una produzione di 150 q/ha sono 110 Kg/ha di N, 60 Kg/ha di P2O5 e 180 Kg/ha di K2O (un po' maggiori per l'uva da tavola).

La concimazione azotata della vite riveste particolare attenzione. L'azoto non deve essere mai carente, per garantire una buona pezzatura dei frutti e favorire l'accumulo di sostanze di riserva necessarie alla fioritura nell'anno successivo. Eccessi di azoto, però, possono prolungare troppo la fase vegetativa, ritardando la maturazione e aumentando l'acidità dei frutti, oltre a provocare un 'ingentilimento' della pianta, che la rende più suscettibile agli attacchi degli agenti patogeni, soprattutto fungini (peronospora, oidio, botrite, mal dell'esca), ma anche di insetti (tignoletta e fillossera). Una buona aerazione del vigneto (attraverso la potatura primaverile) ed una equilibrata nutrizione azotata, quindi, preservano la pianta da stress biotici e nutrizionali ed evitano che si verifichino gravi alterazioni come il 'disseccamento del rachide'.

La vite è particolarmente esigente anche in potassio, che dà inoltre un contributo fondamentale in ottica di qualità, favorendo l'accumulo di zuccheri e la maturazione, ma una quantità eccessiva di questo elemento può essere anch'essa controproducente, in quanto può portare a carenze di vari microelementi, in particolare di ferro (di cui la pianta è particolarmente sensibile) e di altri che sono importanti dal punto di vista quali/quantitativo. In particolare, il silicio ha un'influenza diretta sulla qualità, perché forma una barriera fisica che ostacola la penetrazione di afidi e funghi, riducendo così fenomeni di 'marciume acido' ed altre patologie, mentre il boro è importante per la vitalità del polline e quindi per un'ottimale allegagione, con riduzione dei fenomeni di cascola dei fiori e di acinellatura ed aumento della produzione.